Il farmaco zanubrutinib ha ricevuto l’approvazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per due nuove indicazioni per il trattamento di pazienti adulti affetti da leucemia linfatica cronica e da linfoma della zona marginale. La leucemia linfatica cronica è una delle forme di leucemie più frequenti negli adulti, rappresentando circa un terzo dei nuovi casi di leucemie al mondo, mentre il linfoma della zona marginale è un gruppo di linfomi non-Hodgkin a cellule B, molto rari e a progressione lenta, che insorgono nelle zone marginali del tessuto linfatico.
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Leucemia linfatica cronica e linfoma della zona marginale: disponibile in Italia un nuovo farmaco
«L’approvazione di zanubrutinib da parte di AIFA segna una tappa importante per i pazienti affetti da leucemia linfatica cronica e per i loro medici, che dispongono oggi per poter trattare questi pazienti di un nuovo farmaco orale, biologico, con un profilo di sicurezza favorevole dato il rischio molto ridotto di complicazioni cardiologiche»
commenta Francesca Romana Mauro, Professore Associato presso l’Istituto di Ematologia del Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione dell’Università Sapienza di Roma.
Zanubrutinib è un inibitore di BTK (tirosino-chinasi di Bruton) di nuova generazione molto selettivo, capace di bloccare le proteine che ordinano alle cellule anomale di crescere ed è l’unico inibitore di BTK approvato nell’Unione Europea per il linfoma della zona marginale. Come evidenziato in un recente studio, i pazienti affetti da qualsiasi sottotipo di linfoma della zona marginale refrattaria e recidivante che sono stati trattati con zanubrutinib hanno avuto raggiunto un tasso di risposta globale del 68% dei casi e il 26% di risposte
complete.
«Questa approvazione rappresenta un importante passo avanti per il trattamento di pazienti affetti da una neoplasia rara come il linfoma della zona marginale» conferma Pier Luigi Zinzani, Professore Ordinario di Ematologia presso l’Università di Bologna. «Avere a disposizione un farmaco come zanubrutinib, ad uso orale, può contribuire a trasformare la pratica clinica per questi pazienti, avendo dimostrato un’efficacia
significativa con tassi di risposta elevati e duraturi in tutti i sottotipi di linfoma della zona marginale».