Le ricette mediche digitali sostituiranno quelle cartacee a cui eravamo abituati. Il provvedimento è contenuto in un disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri. Ora il governo avrà tempo fino alla fine di agosto per i decreti attuativi, in cui ci saranno tutti i dettagli della decisione, ma si sta lavorando per farli arrivare il prima possibile. La novità era stata introdotta già durante la pandemia di Covid, quando si volevano limitare al massimo spostamenti e assembramenti negli studi dei medici di medicina generale.
In questo articolo
Ricette mediche digitali anche per esami, analisi e per i farmaci non rimborsabili dal SSN
Un’altra novità importante è la ripetibilità illimitata delle prescrizioni farmaceutiche, terapeutiche, riabilitative e di presidi a favore dei pazienti cronici e per patologie invalidanti e all’introduzione a carattere permanente delle prescrizioni farmaceutiche digitali.
In parole povere qualsiasi tipo di ricetta diventerà digitale. Quindi non solo quelle “rosse” con le prescrizioni di farmaci e analisi fatte dal medico di famiglia, ma anche quelle su foglio bianco redatte dagli specialisti che non prevedono il rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale.
Per i pazienti cronici terapia annuale in un’unica ricetta
Ma c’è di più. Per i pazienti con malattie croniche si sottolinea il passaggio alla ricetta illimitata. In pratica in un’unica prescrizione il medico indicherà il numero di un dato farmaco che serve al paziente nell’arco di un intero anno solare.
La novità è importante: non bisognerà più passare dallo studio del dottore o scrivere e-mail per avere le ricette ogni volta che ci serve. Per le patologie croniche quindi basterà una ricetta all’anno in cui il medico indicherà quante confezioni servono al paziente nei dodici mesi. Chi ad esempio assume un farmaco contro l’ipertensione o per tenere a bada i livelli di colesterolo andrà dal medico una sola volta all’anno.
Ricette mediche digitali: il ruolo dei farmacisti
Contestualmente si chiede un maggior impegno al farmacista, chiamato a ricordare ai pazienti le modalità corrette di assunzione dei farmaci prescritti. Dovrà sempre consegnare ai pazienti cronici un numero di confezioni che contengano la terapia per un mese. In più dovrà assicurarsi che il paziente aderisca nel modo richiesto alla terapia stessa. Vuol dire che indagherà sul fatto che il paziente cronico prenda le medicine secondo lo schema messo a punto dal medico curante. Se dovesse avere dubbi, si metterà in contatto col medico.
Sarà anche superfluo indicare nome e cognome sulle ricette. Basterà inserire il codice fiscale del paziente. Sarà proprio quest’ultimo a decidere se indicare nome e cognome o solo il codice fiscale.