Le patate, da sempre considerate un cibo che fa ingrassare e quindi viste di cattivo occhio dai salutisti, potrebbero presto essere riabilitate. Secondo una nuova ricerca, infatti, ridurrebbero la pressione sanguigna come la farina d’avena e senza far prendere peso.
Attenzione, però, perché gli scienziati hanno valutato gli effetti delle patate cotte senza olio in un forno a microonde, escludendo quindi le patatine fritte. I ricercatori hanno presentato i risultati dello studio condotto su un gruppo di volontari in soprappeso e ipertesi durante il 242esimo National Meeting & Exposition della American Chemical Society.
«La patata, forse più di qualsiasi altro ortaggio, ha una cattiva reputazione immeritata che ha portato i più attenti alla salute a escluderle dalla loro dieta», ha dichiarato Joe Vinson della University of Scranton, in Pennsylvania, che ha guidato la ricerca. «In realtà, se preparate senza friggerle e servite senza burro o margarina, una patata – ha aggiunto – ha solo 110 calorie e decine fra sostanze fitochimiche salutari e vitamine».
Nello studio, 18 pazienti in soprappeso o obesi con ipertensione hanno mangiato 6-8 porzioni di patate vitelotte (quelle dalla polpa viola) ognuna delle dimensioni di una pallina da golf, con tanto di buccia due volte al giorno per un mese. Il pigmento naturale delle patate viola risulta particolarmente ricco di benefiche sostanze fitochimiche.
Gli scienziati hanno poi monitorato la pressione sanguigna dei pazienti: il valore della pressione media diastolica (quella minore) era sceso del 4,3 per cento e la pressione sistolica (quella maggiore) era diminuita del 3,5 per cento. Nessuno dei partecipanti allo studio ha visto aumentare il proprio peso. Alcuni studi avevano in precedenza identificato nelle patate alcune sostanze con effetti simili a quelli dei ben noti farmaci ACE-inibitore, ampiamente usati per contrastare l’ipertensione.
Le alte temperature di cottura a cui si va incontro durante la frittura sembrano però distruggere la maggior parte di queste sostanze salutari contenute nella patata, lasciando soprattutto amido e grassi. Le patate impiegate nella ricerca sono state cotte semplicemente con un forno o al microonde, che sembra essere il modo migliore per preservare i nutrienti di questo alimento. Vinson ritiene inoltre che il suo prossimo studio, condotto con patate bianche, porterà risultati molto simili.
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