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Le 8 cose che rendono soddisfacente qualsiasi lavoro

Testo di Matteo Radavelli, psicologo e blogger di PSYCHOMER Alcuni recenti sondaggi dimostrano come un terzo dei lavoratori non sia soddisfatto del proprio lavoro. Molti sognano di cambiarlo. Certo sognano, perché prima di cambiare lavoro se ne dovrebbe prima trovare uno, cosa non troppo semplice di questi tempi.

Testo di Matteo Radavelli,
psicologo e blogger di PSYCHOMER

Alcuni recenti sondaggi dimostrano come un terzo dei lavoratori non sia soddisfatto del proprio lavoro. Molti sognano di cambiarlo. Certo sognano, perché prima di cambiare lavoro se ne dovrebbe prima trovare uno, cosa non troppo semplice di questi tempi.

Gruppo San Donato

La soddisfazione lavorativa è fondamentale, non solo perché aumenta la nostra prestazione, ma anche perché migliora la qualità della vita. Va da sé che se si passa la maggior parte della giornata lavorando e non si è felici il passo verso l’insoddisfazione personale è breve.

Ogni lavoro è chiaramente diverso, ma gli psicologi hanno individuato degli aspetti universali che spesso risultano determinati sul livello di soddisfazione:

1. Pochi fastidi
Se chiedete a un medico quale sia la parte più pesante del suo lavoro la risposta vi stupirà. Da quanto emerge da una ricerca il primo posto non è occupato dal dover comunicare una malattia potenzialmente mortale o una in fase terminale, bensì dal dover sbrigare le pratiche burocratiche e amministrative. La soddisfazione lavorativa è estremamente sensibile ai piccoli problemi quotidiani (soprattutto se monotoni e ripetitivi) e molto più resistente alle singole situazioni stressanti. Il manager ideale dovrebbe pertanto conoscere cosa crea l’orticaria (nel limite del possibile) ai suoi dipendenti e alleviarli da questo peso.

2. La percezione della retribuzione equa
Qualunque sia il lavoro il pagamento deve essere equo. Maggiore è la differenza tra ciò che si pensa di dover guadagnare e ciò che si guadagna realmente maggiore sarà l’insoddisfazione. È tutta una questione di percezione.

3. Raggiungimento
Ci sentiamo più soddisfatti quando otteniamo un risultato e ne abbiamo le prove tangibili. In molti lavori, essendo parte di qualcosa di più grande, è spesso difficile rendersi conto del proprio contributo e questo pesa psicologicamente. Fermiamoci a guardare il prodotto finale, consapevoli di avervi contribuito.

4. Feedback
Non c’è nulla di peggio che non sapere se si sta o meno facendo un buon lavoro. In termini di soddisfazione non esistono buone o cattive notizie, poiché (anche nel caso inizialmente fosse brutta) tutto ci servirà in futuro per ottenere risultati migliori. Una pacca sulla spalla può far tornare il sorriso.

5. Complessità e varietà
Più ciò che facciamo ci impegna più ci piace. Più ciò che facciamo varia più ci piace. Questi sono due aspetti cruciali per la stimolazione e della motivazione.

6. Controllo
Alcune cose sono da fare e basta, ma è altrettanto vero che quando il proprio operato è controllato da qualcuno si lavora meglio… e le ricerche dimostrano che si è anche più soddisfatti. Chi non riceve controlli tenderà a ridurre la sua efficienza o, ancor più grave, la voglia di fare.

7. Supporto organizzativo
Ogni lavoratore vorrebbe sapere che il suo capo e la sua azienda si prendono cura di lui, mettendogli a disposizione l’organizzazione necessaria per compiere al meglio il suo lavoro. Maggiore è il supporto organizzativo fornito, maggiore sarà la soddisfazione.

8. Non lavorare in casa
Avere un luogo di lavoro è fondamentale. Mischiando i luoghi di relax con quelli lavorativi spesso si finisce per confondere le due cose, senza capire dove finisce uno e inizia l’altro. Per chi svolge un lavoro da casa è pertanto fondamentale ritagliarsi una stanza-ufficio, da adibire solo al lavoro.

È davvero così difficile essere soddisfatti sul posto di lavoro? Ogni persona ha dei livelli e una percezione della soddisfazione differente. C’è chi si accontenta e chi no. Alcune ricerche dimostrano che con l’aumentare dell’età e dell’esperienza lavorativa si tende anche ad essere più soddisfatti, ma sono ancora dati preliminari. Vedere per credere.
Matteo Radavelli

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