La sanità italiana è tra le migliori al mondo. A dirlo è un team internazionale di ricercatori che, sulle pagine della rivista Lancet, ha classificato la qualità dei sistemi sanitari del mondo sulla base dei dati del Global Burden of Disease (Gbd) aggiornati al 2015.
Come è stata stilata la classifica?
Gli studiosi hanno analizzato i tassi di mortalità per 32 malattie (tra le quali tubercolosi, patologie cardiache, morbillo, tosse, tetano, difterite, ecc) in 195 Paesi di tutto il mondo, correlando a essi un numero su una scala da zero a cento denominata Healthcare Access and Quality Index. (Indice dell’Accessibilità e della Qualità dell’Assistenza Sanitaria, ndr)
Italia al dodicesimo posto
Come si è piazzato il nostro Paese in questa lunghissima classifica? L’Italia è rimasta fuori dalla top ten ma, con 89 punti, si è comunque aggiudicata un pregiatissimo dodicesimo posto, primeggiando anche su Germania e Stati Uniti. Da noi solo la mortalità per linfoma di Hodgkin e leucemia ha un punteggio inferiore a 70, due patologie che hanno una valutazione bassa in quasi tutti gli stati, anche quelli ai massimi livelli.
E il resto della classifica?
Dalla classifica è emerso un ottimo dato: delle 195 nazioni, 167 hanno registrato aumenti significativi nella qualità di assistenza sanitaria. Al primo posto, con un punteggio combinato di 95, si posiziona Andorra, seguita da Islanda, Svizzera, Norvegia e Svezia. La Germania guadagna 86 punti, cioè tre in meno dell’Italia, e gli Stati Uniti sono al 35esimo posto. In ultima posizione troviamo la Repubblica Centrafricana, preceduta da altre nazioni dell’Africa subsahariana.
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