Si partirà dall’origine della capacità di narrazione per arrivare alla grande Letteratura, in un viaggio affascinante che analizzerà il linguaggio e le sue regole in relazione alle strutture cerebrali che lo producono.
I 100 anni dell’Istituto Carlo Besta
L’iniziativa dedicata al cervello, alla sua cura e alla relazione con le arti è organizzata dall’Istituto Carlo Besta di Milano per celebrare il suo centenario.
Partecipa l’Associazione Paolo Zorzi
«Sono particolarmente felice di condividere con l’Istituto Carlo Besta questa importante
iniziativa. Il nostro obiettivo da sempre è quello di promuovere studi mirati tra ricerca
neurobiologica, attività neurologica clinica e promozione della scienza» spiega Enio Fontana, presidente dell’Associazione Paolo Zorzi.
Progressi tecnologici strabiliante
«Osservare in vivo e praticamente in tempo reale il funzionamento della mente ha
permesso di postulare e al medesimo tempo dimostrare il principio di inscindibilità fra
mente e cervello – afferma Flavio Villani, direttore della Struttura Semplice Epilessie Farmacoresistenti e Complesse dell’Istituto Neurologico Carlo Besta e ideatore della serata. – “Vedere” il cervello in azione mentre racconta se stesso ha avuto lo stesso straordinario impatto di vedere la Terra dallo spazio».
Del resto gli eccezionali progressi tecnologici dell’ultimo scampolo del secolo scorso e dell’inizio del nuovo millennio, come la risonanza magnetica funzionale e la tomografia a emissione di positroni, hanno prodotto uno straordinario balzo conoscitivo in avanti, per certi versi imprevedibile solo pochi decenni fa.
Il comportamento narrativo
«Il comportamento narrativo è universale – aggiunge Villani. – Ma nonostante l’uomo non ne possegga l’esclusiva, si può considerarlo, a ragione, una delle caratteristiche più specifiche del funzionamento della mente umana, capacità che ha contribuito in modo determinante all’adattamento dell’uomo al suo ambiente».
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