Scoperta in una grotta del Gargano la farina più antica del mondo: fatta di avena, è stata macinata ben 32.000 anni fa dall’Homo sapiens. E’ quanto risulta dallo studio condotto dall’esperta di botanica Marta Mariotti dell’Università di Firenze, che con il suo gruppo di ricerca ha esaminato i residui vegetali rimasti intrappolati dentro i solchi di una macina nella Grotta di Paglicci (Rignano Garganico, Foggia), facendo emergere come già nel Paleolitico superiore si conoscessero le prime tecniche per la preparazione della farina da cereali.
«Sulla superficie della macina – spiega Mariotti – abbiamo trovato granuli di amido di avena, molto probabilmente Avena barbata L., e questa è al momento la prima testimonianza dell’uso di questa pianta. Il particolare stato di conservazione dei granuli di amido ci ha indotto a credere che i chicchi siano stati sottoposti ad un trattamento a caldo prima di essere macinate».
I ricercatori pensano che «la lavorazione delle cariossidi avvenisse a più stadi dopo la raccolta: il trattamento termico e la macinazione, rilevati in questo lavoro, e poi, presumibilmente, la successiva aggiunta di acqua e la cottura». Un tipo di procedimento, conclude Marta Mariotti, che «è ancora in uso in Asia ai giorni nostri».
(Foto di Stefano Ricci – Università di Siena)
09/09/2015
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