Alzino la mano coloro che non hanno mai parlato male dei propri medici di famiglia durante l’attesa in ambulatorio. Tutti prima o poi abbiamo avuto da ridire sul loro operato, ma a quanto pare l’insoddisfazione dilaga sempre di più. A dirlo è l’ultimo Rapporto Pit Salute del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, dal titolo “Servizio sanitario nazionale: accesso di lusso”.
Il documento, elaborato sulla base di oltre 21mila segnalazioni giunte nel corso del 2015 da parte di cittadini, indica un aumento dei problemi nel rapporto con i medici di famiglia e i pediatri, che raccolgono più di un terzo delle lamentele sull’assistenza territoriale.
Le principali questioni riguardano il rifiuto di prescrizioni da parte del medico (28,4%, +4% rispetto al 2014), gli orari inadeguati di ricevimento (25,4%, +12%) e la sottostima del problema di salute (17,9%, +6%).
I problemi della sanità, comunque, non mancano anche al di fuori dei loro ambulatori. I dati del Rapporto descrivono «un Servizio sanitario nazionale in ritirata» ed una «enorme difficoltà ad accedere alla sanità pubblica», come sintetizza Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale dei Diritti del Malato.
Una segnalazione su tre nel Rapporto riguarda le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche, in particolare per liste di attesa (54,5%), ticket (30,5%), intramoenia (8,4%).
Nell’ambito delle liste d’attesa, si dilatano i tempi per gli interventi chirurgici e per le visite specialistiche: si possono aspettare anche 9 mesi per una visita oculistica, 15 mesi per una mammografia e due anni per la rimozione di una protesi.
Stabili le segnalazioni relative agli errori medici e alla sicurezza degli ospedali: in questo ambito, però, si segnala un peggioramento delle condizioni delle strutture legato al malfunzionamento dei macchinari, alle precarie condizioni igieniche e agli ambienti fatiscenti. Un tema sempre all’ordine del giorno è quello dei costi privati per curarsi: più di un cittadino su dieci lamenta l’insostenibilità economica delle cure.
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