L’intelligenza artificiale scopre un nuovo antibiotico. Scoperto un nuovo tipo di antibiotico contro un batterio antibiotico-resistente grazie all’intelligenza artificiale. La notizia arriva da un importante centro di ricerca canadese. I risultati si possono leggere sulla rivista scientifica Nature Chemichal Biology. L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce l’antibiotico-resistenza come uno dei principali problemi a livello globale. Questo problema è particolarmente sentito in Italia, che è il Paese europeo dove si registrano più decessi in assoluto.
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Intelligenza artificiale scopre un nuovo antibiotico: il nuovo farmaco non colpisce i batteri buoni
I ricercatori hanno testato il nuovo antibiotico sulla pelle di topi infettati con il super batterio. Controllando la crescita batterica, hanno visto che si fermava e che il farmaco funzionava. Ma c’è di più. Il medicinale, a differenza di quello che succede con gli antibiotici in generale, non andava a colpire anche i batteri buoni, che sono essenziali al nostro benessere e che è uno degli effetti collaterali di questa classe di farmaci.
L’intelligenza artificiale ha permesso di risparmiare molto tempo, generalmente dedicato all’analisi dei dati. Siamo insomma di fronte a una nuova frontiera della sperimentazione medica.
Il farmaco colpisce uno dei batteri più insidiosi al mondo
I ricercatori cercavano un antibiotico contro l’Actinetobacter baumanii. Si tratta di un batterio particolarmente insidioso che si “prende” spesso durante i ricoveri in ospedale. Questo batterio ha finora dimostrato di resistere agli altri antibiotici finora conosciuti. L’infezione può colpire la pelle, ma anche il sangue e l’apparato respiratorio. Un recente studio dell’Accademia Americana per gli studi sulla microbiologia ha dimostrato che chi ne era colpito moriva nel 25% dei casi.
Intelligenza artificiale scopre un nuovo antibiotico: come ha lavorato l’algoritmo?
I ricercatori hanno utilizzato un particolare algoritmo per analizzare un vasto numero di molecole antibatteriche. In appena due ore l’intelligenza artificiale ha analizzato tutti i dati inseriti dai ricercatori. Il cervello umano ci avrebbe messo diversi mesi a fare la stessa analisi. In questo modo è stato più semplice trovare quelle giuste. Alla fine hanno individuato un composto chimico chiamato RS102895, capace di impedire che il batterio riuscisse a entrare nelle cellule.