Un tatuaggio temporaneo che ci dice se abbiamo bevuto troppo e quindi non dobbiamo guidare. Questo in estrema sintesi il risultato di una ricerca della University of California di San Diego, che ha messo a punto questo sensore flessibile indossabile, capace di misurare il livello di alcol nel sangue attraverso l’analisi del sudore. I dati vengono poi trasmessi via wireless a un pc portatile o allo smartphone.
Il device, che potrebbe essere impiegato anche dalle forze dell’ordine per i controlli stradali, è composto da due parti: la prima, removibile, è adesiva e si attacca alla pelle. La seconda è un circuito flessibile, attaccato alla prima parte con un magnete, realizzato con elettrodi di argento e cloruro di argento. Questi elettrodi generano una piccola corrente elettrica per cinque minuti, che consente il rilascio di un farmaco, contenuto nella prima parte, sulla pelle capace di provocare sudore. I sensori analizzano la concentrazione di alcol e i risultati vengono inviati, tramite Bluetooth, ad un dispositivo mobile. In tutto ci vuole circa un quarto d’ora di tempo.
Già due studentesse americane Divya Seshadri e Meghan D. O’Neill avevano messo a punto un alcoltest indossabile: un microchip piatto che si appiccica sulla pelle come una piccola etichetta e che genera una piccola corrente elettrica sottopelle; questa attrae gli ioni presenti nel sudore, attraverso il quale è possibile quantificare il livello di alcol nell’organismo.
La vera differenza è che questo “tatuaggio” non fornisce una misurazione esatta del tasso alcolemico nel sangue di chi lo indossa: se a fine serata è rimasto di colore giallo significa che non si è esagerato con drink e shottini. Negli Stati Uniti il progetto delle due studentesse ha subito ricevuto consensi favorevoli, soprattutto perché il tatuaggio è molto discreto, sprona a un comportamento responsabile e può essere applicato in un attimo dallo stesso staff del locale notturno, al pari del timbro di ingresso. E costa pochissimo: solo un dollaro.
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