Secondo lo studio guidato dall’epidemiologo John McGrath dell’Università del Queensland, i padri più anziani trasmettono un tipo di mutazione genetica, che sviluppano con l’invecchiamento. Queste variazioni del genoma, dette variazioni di numero di copia (CVN), aumentano i rischi di schizofrenia e autismo.
«Si accumulano le prove che l’orologio biologico procede negli uomini come nelle donne», scrive McGrath sulla rivista Translational Psychiatry. Pur essendo troppo presto per formulare raccomandazioni di salute pubblica, aggiunge, è necessario essere consapevoli che i padri più anziani possono mettere a rischio i figli di disturbi mentali debilitanti. «Questo è importante, anche perché queste mutazioni possono essere ereditate da future generazioni».
McGrath e i suoi collaboratori hanno messo alla prova la teoria con sperimentazioni su varietà geneticamente identiche di topi. Hanno allevato padri giovani, anziani e di mezza età con madri della stessa età e hanno poi esaminato la prole dopo la crescita. «Abbiamo osservato che la prole dei padri più vecchi aveva numeri significativi di CNV, mentre i nati da padri più giovani non ne avevano affatto», scrive lo studioso. I CNV identificati nei topi sono gli stessi di cui sono portatori i malati di schizofrenia e di autismo, aggiunge.