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Il futuro della gestione della persona con sclerosi multipla

Accorciare le distanze fisiche grazie al digitale. Ripensare all’assistenza sanitaria nel nostro Paese per avvicinarla alle persone, anche sfruttando il potenziale offerto dalle tecnologie. Rafforzare le Reti reali e virtuali a supporto e difesa delle persone che convivono con una patologia cronica, che non si è fermata a causa della pandemia. Questi sono solo alcuni degli spunti di riflessione nati in seno a Covid-19 e al periodo di isolamento appena trascorso, che sono stati al centro dell’evento #Connessievicini promosso da Sanofi Genzyme in collaborazione con AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla.

AISM sempre affianco del paziente, anche in epoca di Covid

«Guardando a questo periodo in chiave positiva e quindi come opportunità di crescita per la
comunità della sclerosi multipla è risultata chiara la centralità della nostra Associazione per offrire supporto e sostegno in un momento di preoccupazione e smarrimento» dichiara Francesco Vacca, Presidente di AISM. «Non ci siamo mai fermati e abbiamo messo in campo tutte le nostre risorse per essere di supporto alle persone con sclerosi multipla e alle loro famiglie in tutta Italia. Fondamentali si sono rivelati gli strumenti della Digital Health e il dialogo costante con i diversi stakeholder, dalle istituzioni, ai clinici, alle aziende».

Gruppo San Donato

Covid-19 ha messo a dura prova i malati di sclerosi multipla

«Pandemia e distanziamento sociale hanno messo a dura prova le persone che convivono con la sclerosi multipla e le loro famiglie, che hanno dovuto prestare particolare attenzione per evitare situazioni di rischio che potessero compromettere una condizione che è già di fragilità» conclude Marco Salvetti, Professore di Neurologia della Sapienza e Direttore della UOC di Neurologia dell’Ospedale S. Andrea di Roma. «Per molti pazienti c’è stato il timore di essere più isolati e, ancora oggi, l’incertezza per quanto riguarda la gestione della propria patologia. A loro vorrei ricordare che l’attività dei Centri specialistici è ripresa, in tutta sicurezza e anche a distanza, e che esiste la Carta dei diritti delle persone con sclerosi multipla, un importante strumento da cui partire per ripensare alla nuova normalità e al futuro sul quale non solo le persone con sclerosi multipla ma tutti i pazienti si stanno affacciando».

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