A quarant’anni dall’annuncio dell’identificazione del virus per la prima volta, l’infezione da HIV è un tema di cui è bene continuare a parlare. In Italia l’HIV rappresenta ancora oggi un problema di salute pubblica significativo: nel 2021 le nuove diagnosi sono state quasi duemila. Un grande passo avanti in termini di prevenzione è stato compiuto recentemente con l’approvazione da parte di AIFA-Agenzia Italiana del Farmaco della rimborsabilità del trattamento per la profilassi pre-esposizione (PrEP) di persone HIV negative, a base di emtricitabina e tenofovir disoproxil.
La profilassi pre-esposizione (PrEP) consiste nel prendere farmaci anti-HIV da parte di persone HIV-negative, ed è fortemente raccomandata alle persone che corrono un rischio sostanziale di contrarre l’HIV: persone che non usano mai il profilattico o lo usano in modo sporadico e hanno rapporti occasionali o con partner a rischio per l’HIV. Se usata in modo corretto, la PrEP può praticamente eliminare il rischio di contrarre l’infezione da HIV.
«L’efficacia della PrEP è da tempo confermata: l’incidenza di HIV osservata in un lasso di tempo di tre anni è stata inferiore del 92% rispetto all’incidenza prevista in assenza di PrEP. Si stima che, con un’aderenza del 100%, l’incidenza si azzeri in almeno cinquemila persone ogni anno» conferma Andrea Antinori, Direttore UOC Immunodeficienze virali all’INMI Spallanzani di Roma.
«L’offerta della terapia per prevenire l’infezione da HIV a carico del Servizio Sanitario Nazionale, gratuita al cittadino, ci permetterà di evitare dei contagi e contenere la diffusione del virus, in particolare in fasce di popolazione a rischio, con una ricaduta positiva in termini di salute pubblica» commenta Stefano Vella, Docente di Salute Globale, Università Cattolica (UCSC), Roma» «Inoltre, l’impatto in termini economici della profilassi pre-esposizione rispetto al trattamento di una persona HIV positiva è decisamente inferiore, permettendo anche un risparmio a beneficio della sanità pubblica».
In questo contesto, non bisogna comunque dimenticare l’importanza di promuovere l’uso corretto del preservativo e delle altre strategie preventive in combinazione con la PrEP, come i test per valutare la sieropositività, per ottenere una prevenzione completa e proteggere la salute sessuale di tutti.
«Il test per diagnosticare l’HIV, il preservativo e la PrEP sono tutti strumenti di prevenzione della diffusione del virus HIV, non alternativi l’uno all’altro, da far conoscere soprattutto ai giovani: a scuola o in famiglia non si discute di HIV, è un tema di cui si parla di nascosto o sottovoce, che fa ancora molta paura, mentre la nostra priorità deve essere proprio un’educazione sessuale consapevole dei più giovani» avverte Andrea Gori, Dipartimento Malattie Infettive, Ospedale “Luigi Sacco”, Università di Milano e Presidente ANLAIDS Sezione Lombarda.
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