Contro la violenza di genere scendono in campo i medici andrologi del nostro Paese. La Società Italiana di Andrologia ha ufficialmente lanciato dalla Camera dei Deputati la campagna nazionale di sensibilizzazione e informazione andrologica #e-SIA-prevenzione 2024. Tutti i dettagli sul sito prevenzione andrologica.
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Una sessualità consapevole contro la violenza di genere
L’obiettivo di questa iniziativa è quello di combattere la violenza di genere attraverso una sessualità consapevole e non violenta. Il presidente della SIA, Alessandro Palmieri, ha spiegato meglio cosa intendono i medici che si occupano proprio della sessualità maschile.
«Apprendere gli aspetti cognitivi, emotivi, sociali, relazionali e fisici della sessualità per superare la piaga della violenza di genere con un approccio scientifico. Occorra che si basi sull’educazione al rispetto e all’accettazione degli altri», ha detto Palmieri.
Gli andrologi italiani hanno scritto una lettera al ministro dell’Istruzione
Alla presentazione del progetto gli esperti hanno spiegato di aver scritto una lettera al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. La SIA ha confermato la loro piena disponibilità a contribuire al tema dell’educazione sessuale.
«Il nostro è un progetto informativo/formativo per le scuole italiane attraverso un pacchetto multidisciplinare specialistico. In questo mondo si affronta il tema della sessualità consapevole e della violenza di genere da un punto di vista maggiormente clinico» ha aggiunto Palmieri.
Contro la violenza di genere utile anche il metodo della peer education
Secondo il presidente della SIA Palmieri, tutto deve essere «indirizzato prima di tutto agli insegnanti che dovranno poi essere gli artefici della formazione dei giovani». La SIA suggerisce quanto giochi un ruolo cruciale far parlare i ragazzi con altri giovani secondo il sistema della “peer education“, per trasmettere un messaggio tra coetanei.
La peer education è un metodo formativo basato sullo scambio di conoscenze tra studenti della stessa età. Evidenze scientifiche hanno confermato che questa scelta può portare a grandi benefici nell’apprendimento e nella crescita personale.
Proprio il ministro ha annunciato in questi giorni la partenza di corsi per l’educazione affettiva rivolto ai ragazzi delle scuole superiori e dei licei. In molti chiedono che si cominci anche prima. Un recentissimo sondaggio sul tema “giovani e sessualità” ha messo in luce che molte ragazzine e molti ragazzini comincino ad avere rapporti sessuali completi già a partire dagli 11 anni.
Questione va affrontata in modo olistico
La SIA ha confermato come sia utile rivolgersi in modo olistico al problema. Gli esperti della Società Italiana di Andrologia intendono quindi affermare che occorra una prospettiva a 360 gradi, nella quale l’uomo e il mondo vengano visti nell’insieme e non separati.
Quindi educazione sessuale non solo come mera spiegazione degli organi riproduttivi, di come approcciarsi alla sessualità, dei metodi di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili o delle gravidanze indesiderate.
Del resto già nel 2010 l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva posto questi obiettivi all’interno degli Standard per l’Educazione Sessuale in Europa – Quadro di riferimento per responsabili delle politiche, autorità scolastiche e sanitarie, specialisti.