
Sta facendo il giro del web la notizia di due gatti a New York risultati positivi al virus dell’influenza aviaria. I due casi si sono verificati in due case diverse e non ci sono stati contatti. In realtà già altri casi di questa influenza nei gatti è stata confermata in altre città degli Stati Uniti.
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Gatti con aviaria: avevano mangiato pollo crudo
Uno dei due era stato nutrito con pollo crudo, prima di manifestare i sintomi, rappresentati principalmente da una febbre molto alta e dalla mancanza di appetito. Ancora una volta le autorità veterinarie americane sono tornate a raccomandare ai proprietari di animali domestici di non dare mai loro da mangiare cibo crudo o latte crudo.
Ma c’è di più. I gatti non dovrebbero mai uscire di casa e andare in giro senza controllo. Potrebbero imbattersi in uccelli selvatici, principale causa del contagio dell’influenza aviaria. Se si tratta di cani, bisogna stare molto attenti che non entrino in contatto con volatili.
Gatti con aviaria: rischio contagio per gli uomini resta basso
Le autorità sanitarie tranquillizzano e sostengono che il rischio di contagio per gli esseri umani rimane basso. Il vero rischio arriverà quando e se il virus avrà la capacità di trasmettersi da persona a persona, che per il momento non è ancora successo.
L’avvertimento degli scienziati: prepariamoci a una nuova pandemia
Solo qualche giorno fa alcuni scienziati hanno pubblicato una lettera sulla rivista scientifica Science, ammonendo i governi a prepararsi per la prossima pandemia. «Prepararci adesso può salvare vite e può ridurre gli impatti sociali ed economici se H5N1 o un altro virus portasse a una pandemia». Nella lettera si legge che «La rapida diffusione e mutazione di un virus mortale dell’influenza aviaria negli Stati Uniti giustifica un’azione globale urgente sulla preparazione alla pandemia per colmare pericolose lacune nella capacità del mondo di sviluppare e fornire nuovi vaccini protettivi, avvertono gli specialisti dell’influenza e delle epidemie».
Del resto, avvertono gli scienziati, il virus dell’influenza aviaria H5N1 ha già attraversato diverse specie. Ha fatto il salto dagli uccelli selvatici ai mammiferi, comprese le mucche da latte. Ora sta causando un’esposizione diffusa e sporadiche infezioni umane negli Stati Uniti e altrove.