In Francia gli ospedali offriranno denaro alle donne incinte che smetteranno di fumare e che parteciperanno a un nuovo studio per verificare l’impatto degli incentivi economici nel tentare di porre un freno al vizio più combattuto dal mondo medico.
Chi accetterà di spegnere per sempre le sigarette riceverà un buono di 20 euro, con la possibilità di guadagnarne fino a 300 se non ricominceranno a fumare.
La ricerca, condotta dal sistema sanitario pubblico di Parigi insieme all’Istituto Nazionale contro il Cancro, ha l’obiettivo di capire se offrire soldi alle donne incinte, sarà sufficiente per convincerle a stare lontane dal tabacco durante le loro gravidanze.
Nel test l’uso di sigarette normali o elettroniche o qualunque altro prodotto a base di tabacco è proibito e le partecipanti devono sottoporsi a numerose analisi per controllare che stiano rispettando le regole.
Le cifre indicano che nel 2015 una donna ogni cinque in Francia non smette di fumare neanche durante la gravidanza e il ministro della Salute, Marisol Touraine, ha detto che «la Francia è il Paese europeo dove le donne incinte fumano di più in assoluto».
Fumare durante la gravidanza riduce la quantità di ossigeno che arriva al feto, aumentando il rischio di morte del bambino, nascita prematura e nascita di bambini sotto peso. Il nascituro subisce danni non soltanto se la madre fuma, ma anche dall’esposizione al fumo passivo. I bambini nati da fumatrici presentano un più alto rischio di soffrire di respiro affannoso e di asma vera e propria. Secondo un altro studio i figli di forti fumatrici (15-50 sigarette al giorno) soffrono di coliche il doppio dei figli di non fumatrici. Lo si è appurato intervistando un campione rappresentativo di genitori di più di 3000 bambini di età superiore ai sei mesi. Le coliche venivano identificate da specifici comportamenti di pianto che duravano più di tre ore al giorno per più di tre giorni alla settimana.
Francesco Bianco
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