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Federica Pellegrini: subito in acqua con mia figlia

La divina del nuoto ci spiega perché già a quattro mesi ha messo sua figlia in piscina. No, non c'entra niente con il professionismo.

La campionessa di nuoto Federica Pellegrini ci racconta il percorso di acquacità che ha scelto per sua figlia.

Federica Pellegrini: mia figlia subito in acqua

«Matilde è nata a gennaio, ma già a maggio, a quattro mesi, l’ho portata per la prima volta in acqua con me, a Verona, nella stessa piscina in cui mi sono allenata dai 19 anni in poi e per tutta la mia carriera agonistica (il centro federale Alberto Castagnetti, dove sono state scattate le foto di questo servizio, ndr).

Gruppo San Donato

Non lo faccio con la speranza che un domani diventi una campionessa, ma perché desidero trasmetterle il bello di questo elemento, di cui io – nonostante non conservi ricordi meravigliosi delle prime volte in piscina a causa di un’istruttrice abbastanza severa – mi sono innamorata immediatamente.

In piscina lei si è dimostrata tranquilla, anche più di me

Per ora è una parentesi di mezz’ora che ci isola dalla routine quotidiana, spesso anche con mio marito Matteo, che quando stacca dagli allenamenti ci raggiunge nella vasca riservata ai bambini piccoli. Matilde è tranquilla, forse anche più della me bambina. Mette la testa sott’acqua, gioca, sguazza mentre la tengo in superficie e studia l’elemento con curiosità.

È così attenta e ricettiva che si stanca velocemente: confesso di aver scoperto che la piscina è un’ottima strategia per farla addormentare una volta tornate a casa! Ovviamente è presto per immaginare cosa sceglierà di fare un domani, ma sia io che Matteo crediamo molto nelle passioni, quindi qualsiasi sport deciderà di praticare per noi andrà bene e la supporteremo.

Federica Pellegrini: sport fondamentale nella vita

Lo sport è la scuola di vita più importante che abbiamo perché si basa su valori concreti e validi anche al di fuori dell’attività sportiva:

  • il rispetto dell’avversario,
  • il rispetto delle regole,
  • la convivenza con il sacrificio per il raggiungimento di un obiettivo.

Fede Academy vuole insegnare ai giovani l’importanza dello sport

È anche per questo che tengo tantissimo alla Fede Academy, un’accademia di nuoto su cui io e Matteo abbiamo lavorato gli ultimi anni della mia carriera per capire come portare ai più giovani la nostra conoscenza e passione per questo sport, una sorta di passaggio di testimone tra me e le nuove generazioni di nuotatori.

Con l’accademia mi sono ritrovata per la prima volta nei panni di allenatrice. È un ruolo stimolante e appagante, perché i bambini, ma anche i ragazzi più grandi, sono delle spugne, assorbono tutto e si appassionano con entusiasmo. Per noi è stata in parte una sorpresa perché il nuoto è uno sport meraviglioso, ma non sempre semplice.

Nuoto più “complicato” di uno sport di squadra

È più facile appassionare un bambino a un gioco di squadra che a un’attività solitaria e di concentrazione come il nuoto. Anche per questo sono orgogliosa di aver portato nel progetto la mia esperienza di atleta e ciò che a me ha aiutato a crescere come professionista.

La presenza di una mental coach nel team dell’accademia è uno dei risultati. La mente e la salute mentale sono aspetti di cui raramente si parla i primi anni di allenamento. Quando un atleta è ancora alle prime armi o comunque un giovane si stia approcciando a uno sport di performance come il nuoto, dove si passa tanto tempo in acqua da soli con i propri pensieri, poterlo fare con qualcuno di qualificato è prezioso.

Per ora la mia Matilde è ancora troppo piccola per partecipare alla Fede Academy, dato che i corsi partono dai sette anni di età, ma un domani se le farà piacere ci sarà anche lei con noi. Per ora ci accompagna a Livigno, dove respira un po’ di aria fresca e io me la godo giorno dopo giorno e bagno dopo bagno.
Federica Pellegrini

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Giulia Masoero Regis

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, sito e giornale, e altre testate di divulgazione scientifica. Laureata in Scienze Politiche, Economiche e Sociali all'Università degli Studi di Milano, nel 2017 ha vinto il Premio Giornalistico SID – Società Italiana di Diabetologia “Il diabete sui media”; nel 2018 il Premio DivulgScience nel corso della XII edizione di NutriMI – Forum di Nutrizione Pratica e nel 2021 il Premio giornalistico Lattendibile, di Assolatte, nella Categoria "Salute". Dal 2023 fa parte del comitato scientifico dell’associazione Telefono Amico Italia.
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