Stop alla vendita di daclizumab beta, il farmaco per la sclerosi multipla autorizzato nel 2016 dall’Agenzia europea dei farmaci (Ema). A ordinare il ritiro da tutte le farmacie e gli ospedali europei la stessa agenzia, dopo la segnalazione di dodici casi di gravi infiammazioni cerebrali, con encefalite e meningoencefalite, di cui tre mortali. In Italia i pazienti trattati con questo farmaco, confermano l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), sono solo 50, ma nel mondo sono circa 8.000 (la maggior parte in Germania).
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Cosa devono fare medici
I primi dati indicano che le reazioni immunitarie riportate nei dodici casi di infiammazione possano essere collegate al farmaco a base di daclizumab beta. I medici europei dovranno ora contattare immediatamente i pazienti con sclerosi multipla in cura con questo medicinale per interrompere il trattamento e ricorrere ad altre alternative. L’indicazione è si seguire questi pazienti con esami specifici per almeno sei mesi dopo la fine della terapia con il farmaco. La maggior parte dei dodici pazienti che ha sofferto di gravi effetti collaterali, infatti, ha riportato sintomi dopo otto mesi dall’inizio del trattamento.
E i pazienti
Anche i pazienti, precisa l’Ema, devono chiamare subito il proprio medico se stanno assumento questo farmaco. Devono sospenderne l’assunzione e comunicare allo specialista se hanno avuto sintomi quali febbre, forti mal di testa, nausea, ittero e vomito.
Stop agli studi
L’azienda farmaceutica che ha prodotto il farmaco, la Biogen Idec Ltd, ha dichiarato di aver già chiesto il ritiro dell’autorizzazione alla vendita e ha informato l’Ema dell’intenzione di fermare gli studi clinici su questo farmaco.