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Eseguito il primo trapianto a “cuore fermo”

Anche in Italia il trapianto con organi prelevati da persone decedute da 20 minuti per arresto cardiaco (è il periodo previsto dalla nostra legge per l'accertamento di morte per arresto cardiaco) è realtà. Un'equipe medica del Policlinico San Matteo di Pavia ha effettuato con successo tre interventi negli ultimi dieci giorni su pazienti in dialisi da lungo tempo e per i trapianti sono stati utilizzati reni prelevati da persone decedute per arresto cardiaco.

Anche in Italia il trapianto con organi prelevati da persone decedute da 20 minuti per arresto cardiaco (è il periodo previsto dalla nostra legge per l’accertamento di morte per arresto cardiaco) è realtà. Un’equipe medica del Policlinico San Matteo di Pavia ha effettuato con successo tre interventi negli ultimi dieci giorni su pazienti in dialisi da lungo tempo e per i trapianti sono stati utilizzati reni prelevati da persone decedute per arresto cardiaco.

Programma Alba, finanziato anche da Regione Lombardia, è il nome scelto per il protocollo dai medici del San Matteo, a sottolineare l’inizio di una nuova vita dopo il tramonto di un’altra. Un’operazione avallata dal Comitato nazionale per la Bioetica e dal Centro Nazionale Trapianti (Cnt) con la collaborazione del Nord Italia Transplant (Nit), l’organizzazione che coordina l’attività di donazioni e trapianti in cinque Regioni settentrionali. «Si riteneva che i venti minuti di assenza di circolazione del sangue, periodo previsto dalla legge per l’accertamento della morte dopo l’arresto cardiaco, potessero danneggiare in modo irreversibile gli organi da trapiantare – dichiara il responsabile del centro trapianti del rene del San Matteo, il dottor Massimo Abelli -.

Gruppo San Donato

In effetti in nessun altro Paese del mondo è previsto un tempo così lungo: si va, infatti, dai due ai dieci minuti. Abbiamo dimostrato che, attraverso una buona organizzazione, è possibile minimizzare gli effetti negativi sugli organi nei venti minuti di accertamento. E una sfida nella quale abbiamo creduto e una vittoria di tutto il San Matteo, a cominciare dal 118 perché se l’intervento riesce è merito di tutta la catena».

Da oggi i 150 pazienti in lista d’attesa all`ospedale pavese per un trapianto di rene hanno una speranza in più, come dimostra l’intervento eseguito negli ultimi dieci giorni a Carla Alessandra Faoro, 62 anni di Pavia, Carmine Azzué, 43 anni di Cellole (Caserta) e Nicola Griesi, 75 anni di Cernusco sul Naviglio (Milano). Per tutti loro la vita da oggi è cambiata.

Fonte Corriere

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