Svapare con le e-cig fa male al cuore dei ragazzi e, soprattutto, altera i geni coinvolti nell’insorgenza di malattie in modo molto simile alle sigarette tradizionali.
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E-cig: effetto sul cuore e sui geni
La prima affermazione deriva da uno studio condotto all’Ohio State University College of Medicine che, seppur svolto sui topi, ha evidenziato come lo svapo abbia un effetto significativo e a lungo termine sul cuore dei maschi adolescenti. La seconda, invece, arriva da una ricerca dell’University of Southern California, che ha valutato per la prima volta gli effetti biologici delle e-cig tenendo conto anche dell’eventuale precedente esposizione al fumo di tabacco. Secondo i risultati dei ricercatori, l’espressione genica dei fumatori di sigarette elettroniche e di quelli di sigarette tradizionale è molto simile, anche se più pronunciata nei secondi. E questa alterazione di geni influenza il rischio di malattie, incluso il cancro.
Giovani e sigarette elettroniche
Entrambi gli studi aumentano la preoccupazione per lo svapo delle e-cig. Specialmente tra i giovani, che ne sono utilizzatori sempre più frequenti perché le concepiscono come meno dannose rispetto al fumo tradizionale. E anche per alcuni esperti, in effetti, sono viste come un’alternativa migliore perché non si verifica la combustione del tabacco, sicuramente il processo più dannoso per la salute perché direttamente collegato all’insorgenza di tumori. Secondo uno degli ultimi sondaggi dell’Istituto Superiore di Sanità, oltre il 37% degli studenti tra i 14 e i 17 anni ha già avuto un contatto con il fumo di tabacco, mentre il 41,5% con la sigaretta elettronica. Di questi, ben il 20,1% ha cominciato proprio con le e-cig, mentre il 2,3% con i dispositivi a tabacco riscaldato (conosci le differenze tra i due dispositivi?).
Perché è difficile studiare gli effetti delle e-cig
Tuttavia, studiare gli effetti delle sigarette elettroniche non è semplice. Per almeno due motivi. Prima di tutto perché esistono solo dall’inizio degli anni Duemila, non abbastanza per fare degli studi sul lungo periodo che ne analizzino le conseguenze sulla salute. Per questo molti esperimenti, come quello condotto in Ohio e pubblicato su Circulation, vengono svolti in vivo sui topi. Ad esempio esponendoli all’aerosol di sigaretta elettronica. «Gli studi sugli animali sono importanti perché non è possibile iscrivere i bambini a esperimenti di questo tipo» scrivono i ricercatori. «Così abbiamo un’idea dei pericoli dello svapo in modo da poter sviluppare terapie, informare i genitori e i responsabili delle politiche pubbliche».
Il secondo motivo riguarda l’utilizzo. Studiare gli effetti delle e-cig sull’organismo non è immediato perché spesso lo “svapatore” è un “dual user”. Cioè fuma sia le sigarette elettroniche che le sigarette tradizionali e quindi risulta difficile attribuire le colpe. Anche perché, in genere, le conseguenze nocive vengono addossate unicamente al tabacco tradizionale.
E-cig e rischio di malattie croniche
Nello studio condotto in California, pubblicato su Scientific Reports, i ricercatori hanno invece dimostrato che l’uso abituale di e-cig, «a prescindere da un eventuale precedente uso di sigarette tradizionali, si associa in modo significativo a una regolazione alterata della trascrizione genica». L’alterazione genica sarebbe dovuta all’esposizione a sostanze chimiche presenti sia nel vapore delle sigarette elettroniche, sia nel fumo di quelle tradizionali. Non si sa quali siano queste sostanze, ma probabilmente si tratta di molecole che nell’organismo stimolano poi la produzione di radicali liberi. E lo stress che i radicali liberi sono in grado di generare nel corpo umano è collegato all’insorgenza di malattie croniche. Come quelle cardiovascolari, i tumori, il diabete e tutte le loro complicanze.