Le persone che bevono o fanno uso di droghe per attenuare l’ansietà, aumentano considerevolmente il rischio di sviluppare un conclamato abuso di tali sostanze diventandone dipendenti. Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori canadesi dell’Università di Manitoba, Winnipeg, ed è stato pubblicato negli Archives of General Psychiatry.
Si tratta del primo studio che cerca di risolvere la questione, spesso capziosa, se le persone angosciate che ricorrono all’automedicazione dell’ansia con abuso di farmaci e droghe sono già dei tossicodipendenti o se diventano dei tossicodipendenti in seguito al ricorso incontrollato a queste sostanze. Facendo leva su un sondaggio nazionale effettuato negli Stati Uniti su problemi di alcolismo e malattia mentale, i ricercatori sono stati in grado di seguire quasi 35.000 persone in tre anni.
Di coloro che avevano dei disturbi d’ansia all’inizio dello studio e hanno detto di ricorrere all’alcol per curare da sé tali disturbi, il 13% ha sviluppato alcolismo; mentre tra coloro che non hanno fatto ricorso a queste forme di automedicazione, solo circa il 5% si è attaccato alla bottiglia. Le stesse proporzioni sono state rilevate anche in riferimento alle persone che hanno usato droghe per calmare i loro nervi. Secondo i ricercatori «l’automedicazione dell’ansia con queste sostanze si rivela dunque un terreno assai scivoloso». «Un’altra possibilità – concludono – è che l’inaccettabilità sociale del consumo di tali sostanze può generare il desiderio di evitare il contatto sociale in coloro che si avviano all’uso di altre droghe».
Fonte Agi