Ventilazione e Covid. Questo rapporto è sempre più indagato dal mondo scientifico e sembra che sia questa e non il distanziamento fisico la condizione che abbassa il rischio di contagio in un luogo chiuso. Non ci sarebbero prove scientifiche che il distanziamento fisico e l’uso di mascherine funzionino in luogo chiuso in assenza di un’adeguata ventilazione. A sostenere questa tesi che va contro le politiche di contenimento del coronavirus che provoca Covid 19 è il prestigioso MIT, il Massachusetts Institute of Technology.
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Ventilazione e Covid: in luogo chiuso fondamentale aprire le finestre o avere un buon sistema di ventilazione
Lo studio del centro di ricerca americano ha analizzato diversi lavori su questo argomento, arrivando alla conclusione che in un luogo chiuso senza adeguata ventilazione le distanze non hanno alcun senso. Il team guidato dal professor Martin Bazant ha sviluppato un calcolatore per determinare l’esposizione al coronavirus in una ambiente chiuso. Per verificare questa condizione hanno messo sotto osservazione i sistemi di filtraggio, la circolazione dell’aria, l’uso della mascherina e il tempo di permanenza.
Il distanziamento fisico non ha basi scientifiche
Secondo i ricercatori la precauzione di stare a due metri non ha alcuna evidenza scientifica. Molto più importante è il tempo di permanenza in un luogo chiuso. Più questo lasso di tempo è lungo, maggiore sono le possibilità di contagio se c’è una persona infetta. Il MIT ha analizzato questa situazione perché non riusciva a capire su quali basi scientifiche si fossero fondati i Centri di Prevenzione e Controllo delle Malattie degli Stati Uniti e l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella scelta di imporre il distanziamento fisico.
Gli esperti hanno sottolineato come aprire le finestre o installare nuovi ventilatori per mantenere l’aria in movimento può essere altrettanto efficace o più efficace dell’acquisto di un nuovo sistema di filtrazione.
Ventilazione e Covid: anche pulire ossessivamente le superfici sarebbe inutile
Un altro studio aveva puntato l’indice contro l’ossessione di pulire le superfici con la convinzione di poter frenare il contagio da coronavirus. Anche in questo caso sono pochissime le evidenze scientifiche che possano supportare questa decisione. Secondo molti scienziati non ci sono prove scientifiche che si possa “prendere” Covid da una superficie. Negli spazi chiusi la minaccia restano le goccioline che rimangono sospese nell’aria. Lavarsi le mani per almeno 20 secondi o usare i gel disinfettanti, insieme alla ventilazione dei luoghi chiusi sono i sistemi più sicuri per abbassare il rischio di contagio.
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