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Cosa possiamo fare per rafforzare la prevenzione cardiovascolare?

Le malattie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte nel mondo. In Italia sono responsabili di una morte su tre. Per questo motivo la prevenzione deve essere il primo obiettivo, come ha sottolineato la Società Italiana Per la Prevenzione Cardiovascolare – Siprec nella “Terza giornata italiana per la prevenzione cardiovascolare”.

In occasione della giornata, la Siprec ha presentato un documento basato su undici punti che possono incidere fortemente sullo sviluppo e sulla progressione delle malattie cardiovascolari.

Gruppo San Donato

«Il documento prodotto da Siprec ripercorre le tematiche principali della prevenzione e i vari interventi che possono essere messi in campo per preservare la salute del nostro cuore e dei nostri vasi e vivere in benessere scongiurando o quanto meno ritardando eventi cardiovascolari molto gravi» spiega Massimo Volpe del Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare Università di Roma Sapienza e Presidente Siprec. «Interventi sulla popolazione e interventi individuali sui singoli cittadini possono avere una grande efficacia e rendere più “sostenibile” la loro vita in termini di benessere e aspettativa di vita, oltre a rendere più “sostenibile” il nostro
Sistema Sanitario Nazionale».

Cosa possiamo fare per rafforzare la prevenzione cardiovascolare?

I punti che sostiene la Siprec riguardano sia il miglioramento degli stili di vita rapportati ad età, genere, condizione sociale ed economica, sia un impiego tempestivo di tutti gli strumenti di prevenzione (diagnostici, terapeutici e di profilassi) che possano incidere fortemente sullo sviluppo e la progressione delle malattie cardiovascolari:

  1. L’alimentazione corretta
  2. La promozione dell’attività fisica
  3. La lotta al tabagismo
  4. Il controllo della pressione arteriosa
  5. Il controllo delle dislipidemie (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia)
  6. Il controllo del sovrappeso e dell’obesità
  7. Il controllo del diabete e della condizione pre-diabetica
  8. L’implementazione dell’aderenza dei cittadini alle prescrizioni di stili di vita e terapeutiche
  9. L’impiego delle vaccinazioni come strumento di prevenzione cardiovascolare
  10. La declinazione di tutti gli interventi in relazione all’età nell’arco di tutta la vita ed in relazione alla specificità di genere
  11. La lotta all’inquinamento ambientale

Uno degli undici punti del documento Siprec raccomanda uno stile di vita alimentare corretto, basato sulla dieta mediterranea, che registra però un progressivo abbandono da parte degli italiani, con conseguenze visibili sulla salute e sull’aspettativa di vita dei cittadini.

«La dieta mediterranea ha 70 anni di ricerca scientifica consolidata che dimostra l’impatto positivo nella prevenzione delle malattie croniche in generale e delle patologie cardiovascolari in particolare», dice Stefania Maggi, dirigente di ricerca del Cnr e presidente della Fondazione Dieta Mediterranea. «Eppure gli italiani non la seguono, l’hanno abbandonata, così come hanno fatto in Grecia e Spagna, che sono storicamente la culla di questo regime alimentare. Al contrario di quanto accade in Nord Europa, dove la dieta mediterranea è sempre più seguita e i risultati in quei Paesi si vedono in termini di controllo dell’obesità e riduzione delle malattie cardiovascolari».

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