Proprio come per l’allenamento muscolare, anche per la “ginnastica” mentale esiste una fascia oraria consigliata dagli specialisti per ottenere risultati migliori. «A partire dai 28/30 anni si iniziano a perdere neuroni, circa centomila ogni giorno. Questo significa che a ogni compleanno abbiamo perso l’1% della nostra efficienza mentale e, quindi, che a 50 anni quasi un quarto del nostro potenziale è rimasto dietro di noi» spiega Giuseppe Alfredo Iannoccari, docente a contratto all’Università Statale di Milano e Presidente di Assomensana.
«Per allenare la mente non è mai troppo presto, anzi: prima si inizia e meglio è. Perché se da una parte l’avanzare degli anni ci priva di un potenziale cognitivo, dall’altra con l’esercizio lo rimpinguiamo» continua il neuropsicologo. Esercizi a parte, è anche importante scegliere il momento giusto della giornata da dedicare a questa preziosa attività. «Per allenare i neuroni è inutile sottrarre ore al sonno del mattino o cercare di impegnarsi durante l’intervallo-pranzo o, ancora, dopo cena» chiarisce il professore.
«Prima delle 9 i bioritmi fisiologici parlano chiaro: il cervello ha bisogno di tempo per carburare e ha bisogno della prima colazione per immagazzinare l’energia che serve all’attenzione, all’organizzazione delle informazioni e alla memorizzazione» chiarisce Iannoccari.
Simile il discorso per l’intervallo-pranzo: «qui il calo degli zuccheri si fa sentire, qualunque sia stata la nostra attività. Bisogna fare una sosta priva di stimoli e introdurre nuovo carburante. Il cervello è in grado di rispondere alle sollecitazioni di nuovi esercizi mirati dopo le 15, ma ha di nuovo bisogno di riposo dopo le 19».
Quali sono, dunque, gli orari da rispettare per non stancare inutilmente il cervello e ottenere risultati migliori? «Gli intervalli temporali corretti per allenare la cognitività sono compresi tra le 9 e le 12 e tra le 15 e le 19» conclude il professore.
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