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Utensili in cucina pieni di batteri: ecco come comportarsi

Spugne, strofinacci, taglieri, coltelli e contenitori possono ospitare milioni di microorganismi facendo alzare il rischio di infezioni anche importanti. Ecco cosa fare per stare tranquilli

Batteri in cucina. Milioni di microorganismi possono annidarsi in cucina nelle spugne, sugli strofinacci e sui taglieri. Secondo la Food Standards Agency britannica molti dei casi di avvelenamento alimentare ogni anno possono essere attribuiti proprio a questi utensili.

Spugne

Sono uno degli oggetti più sporchi che abbiamo in cucina. Possono contenere diversi milioni di batteri. Questi agenti patogeni possono trasferirsi ovunque: sui piatti, sulle mensole e anche sulle mani. A causa della loro struttura porosa e della loro capacità di assorbire acqua, sono l’habitat ideale per i batteri.

Gruppo San Donato

Uno studio del 2017 sulle superfici delle spugne ha scoperto 362 diverse specie di microorganismi. Il consiglio è quello di sanificare ogni giorno le spugne immergendole in acqua bollente o in una soluzione con la candeggina. Devono essere sostituite comunque ogni due settimane.

Batteri in cucina: spazzola per lavare i piatti

Uno studio del 2022 ha rinvenuto meno batteri rispetto alla spugna. Queste spazzole devono essere igienizzate una volta a settimana in una soluzione che contenga candeggina e sostituite quando i filamenti cominciano a danneggiarsi o comunque ogni sei mesi.

Strofinacci

Li usiamo per molti scopi, come asciugare le superfici o le mani. Diventano particolarmente ricchi di batteri se sono contaminati con cibo crudo. Bisogna usarli al massimo uno o due giorni e poi lavarli.

Taglieri

Possono ospitare molti batteri: forse sono gli utensili più pericolosi per contrarre un’infezione. Se usiamo lo stesso tagliere per la carne cruda e le verdure, senza lavarlo, rischiamo molto.

Uno studio del 2023 ha scoperto che almeno la metà dei taglieri contiene batteri. Meglio scegliere quelli di legno, rispetto a quelli in plastica. La ricerca in questione ha scoperto che si trovano batteri nel 66,67% dei taglieri in plastica e nel 20% di quelli in legno.

Batteri in cucina: perché è meglio il legno della plastica?

Questo accade perché il legno è naturalmente antimicrobico, ma necessita di essere oliato per evitare le spaccature. Quelli in plastica possono avere tagli profondi, difficile da pulire. Li dobbiamo lavare dopo ogni utilizzo e sostituirli ogni anno, soprattutto se vediamo tagli o spaccature.

Coltelli da cucina

In genere sono tra gli utensili più lavati. Se non lo si fa, i batteri possono agganciarsi alla lama. Uno studio del 2015 ha spiegato che il comportamento peggiore è tagliare carne cruda e poi, senza lavarlo bene, usare lo stesso coltello per frutta e verdura. Oltre a lavarli in modo appropriato, devono anche essere ben asciugati prima di essere riposti in un cassetto.

Contenitori in plastica

Bisogna stare assolutamente attenti che non abbiano tagli, perché è lì che possono annidarsi i batteri. Occorre lavarli accuratamente dopo ogni uso e asciugarli molto bene prima di riporli.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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