Mantenere il peso forma, attraverso un’attività fisica costante ed equilibrata, potenzia del 22% i benefici della chemioterapia nelle donne con tumore al seno. A dirlo è una ricerca internazionale coordinata dalla Fondazione Pascale di Napoli e pubblicata sulla rivista Cancer Biology & Therapy: esaminando un centinaio di donne con un’età media di 45 anni e sottoposte a chemioterapia pre-operatoria, è emerso che quelle con un corretto indice di massa corporeo avevano maggiori probabilità di ottenere benefici da questo trattamento terapeutico rispetto a quelle in sovrappeso o obese.
«A tal proposito, l’indicazione per tutte le donne con questo tipo di neoplasia (ma non solo) è quella di praticare regolare attività fisica, aggiungendo alla classica camminata quotidiana anche un impegno ulteriore in palestra, in piscina, dedicandosi alla corsa leggera o al ballo» commenta Michelino De Laurentiis, direttore della Divisione di Oncologia Medica Senologica della Fondazione Pascale di Napoli.
Ma ogni quanto bisogna fare sport? Lo studio suggerisce di “muoversi” per 30 minuti per almeno due/tre volte alla settimana. «Le donne in terapia per tumore al seno che continuano l’attività fisica o la implementano, ottengono sensibili benefici in termini di riduzione di effetti collaterali, migliore capacità di sopportare i trattamenti, riuscendo a mantenere una buona qualità di vita anche in caso di trattamenti importanti e aggressivi» continua il professore.
Nella fase successiva alla malattia, invece, l’attività fisica riveste un ruolo ancora più importante: «Una metanalisi, cioè un riesame di una serie di studi sull’argomento che ha coinvolto oltre 120 mila donne, ha dimostrato che la pratica fisica costante, pari ad almeno due volte a settimana, riduce il rischio di recidiva e/o di mortalità, con una efficacia paragonabile all’azione di una chemio, di una ormonoterapia o anche di una terapia con i più recenti farmaci biologici» conclude De Laurentiis.
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