Il sale rosa dell’Himalaya è estratto nella miniera di Khewra in Pakistan, che si trova proprio vicino alla vetta più alta del mondo. Si tratta di una delle più antiche e grandi miniere di sale del pianeta.
Il sale viene estratto a mano e lavorato solo pochissimo
Per questo è privo di additivi ed è considerato più naturale del sale tradizionale. Esattamente come il sale “normale” è composto principalmente da sodio, ma ha decisamente più minerali: dal calcio, al potassio. Vero è che però se ne può assumere così poco che questi minerali sono comunque trascurabili. Solo per fare un esempio per raggiungere la dose quotidiana di potassio raccomandata, occorrerebbe mangiarne più di 1,5 chilogrammi.
Tutti i presunti benefici
Nonostante questo in molti sono convinti che acceleri la guarigione delle malattie respiratorie, bilanci il pH del nostro corpo, rallenti l’invecchiamento, migliori la qualità del sonno, regoli i livelli di zuccheri nel sangue e aumenti la libido.
Mancano prove scientifiche credibili
In realtà non ci sono studi scientifici che il sale rosa dell’Himalaya sia davvero efficace in questi casi. Soprattutto non ci sono studi che dicano che sia differente usare il sale dell’Himalya rispetto a quello tradizionale. Prendiamo ad esempio il primo punto, cioè quello che migliorerebbe la condizione di chi è affetto da malattie respiratorie. Ci sono alcune ricerche che dimostrano che in effetti respirare all’interno di una cava di sale possa alleviare i sintomi. Ma non c’è differenza tra sale rosa o sale normale.
Il sale rosa non ha lo iodio, fondamentale per prevenire le malattie della tiroide
Attenzione poi al fatto che il sale rosa dell’Himalaya non contiene lo iodio, che gioca un ruolo cruciale nella prevenzione dei problemi della tiroide.
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