Cosa c’è di meglio di sdraiarsi all’ombra, con le gambe leggermente alzate e schiacciare un pisolino per cercare di combattere l’irritabilità che ci dà l’afa? È il consiglio contenuto in una ricerca dell’Università del Michigan, pubblicato sulla rivista Personality and Individual Differences, che spiega come una mezz’oretta con gli occhi chiusi e la giusta ventilazione ci renda meno impulsivi, più tolleranti e capaci di sopportare le frustrazioni quotidiane.
I più fortunati possono scegliere di sdraiarsi in una pineta, gli altri in una stanza che abbia cinque-sei gradi in meno della temperatura esterna. Attenzione a non superare la mezz’ora, meglio anche meno: dormendo di più invece quasi certamente ci sveglieremo intontiti aprendo anche la strada al mal di testa.
Lo studio ha dimostrato che al risveglio dopo un sonnellino le persone sembrano rinate e sono più portate a sopportare anche il caldo. Del resto gli effetti del sonno su comportamento, umore e funzioni cognitive sono ampiamente descritti in numerosi studi: ad esempio, dormire aiuta a fare chiarezza nelle nozioni acquisite e sono note le conseguenze di una deprivazione di sonno, tra cui un’amplificazione di stati d’ansia e irritabilità.
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