Da quando è iniziata la pandemia, i farmacisti si sono messi a disposizione del pubblico per divulgare corrette informazioni. Un fronte su cui molte farmacie si sono battute a colpi di chiarimenti e rassicurazioni è sicuramente quello sugli eventuali effetti avversi dei vaccini e sui metodi per evitarli.
Tra i secondi, racconta Cesare Berti, farmacista a Sinalunga (provincia di Siena), circola l’assunzione preventiva del paracetamolo per prevenire l’eventuale febbre o l’indolenzimento della zona del braccio dove si inietta il liquido vaccinale.
Probabilmente, molte persone pensano che in questo modo ci si mette al riparo da potenziali effetti collaterali. E, dato che molte prime e seconde dosi si stanno facendo durante il periodo estivo, non vogliono rischiare di perdere un giorno di vacanza. Oppure di dover ritardare la partenza per qualche linea di febbre. Ha senso?
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Antidolorifico e vaccino: solo dopo e in presenza di febbre
Secondo il farmacista Berti, «assumere il paracetamolo come prevenzione degli effetti collaterali dell’immunizzazione, come febbre o dolore al braccio, non ha alcuno senso». I farmaci si assumono dopo, nel caso l’evento avverso si verifichi, e solo in presenza di febbre.
«In caso di un leggero indolenzimento del braccio dove è stata fatta l’inoculazione, invece, è del tutto inopportuna l’assunzione di farmaci antidolorifici» continua il farmacista. «Piuttosto, è sufficiente l’applicazione di un po’ di ghiaccio. Ed eventualmente di una pomata antinfiammatoria». Abbiamo parlato del dolore al braccio dopo il vaccino in questo articolo.
Cosa succede se lo prendo prima?
Farlo pensando di prevenire gli effetti collaterali non ha alcun fondamento scientifico. Ma se nei giorni precedenti al vaccino si è avuto mal di testa e si è assunto un antidolorifico, il farmaco non influenzerà la buona riuscita del vaccino anti-Covid.