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Orietta Berti: tentata dalla liposuzione

«Lotto contro la ciccia da una vita, ma le diete che faccio non funzionano. Ho pensato alla chirurgia plastica per farmi aspirare il grasso»

«Da ragazza pesavo 50 chili, poi sono arrivate le due gravidanze e addio silhouette», racconta Orietta Berti. «Sono in lotta con la ciccia da una vita, ma le mie diete funzionano solo per un po’. La liposuzione mi tenta…»
Ecco la confessione della cantante a OK e, a seguire, l’approfondimento di un chirurgo plastico che spiega quali sono i limiti di età per la liposuzione.

«Ringrazio il cielo per la buona salute, ma è una vita che lotto senza vincere contro qualche chilo di troppo. Da ragazza pesavo 50 chili, poi sono arrivate le due gravidanze e addio al girovita.
Li abbiamo tanto desiderati i nostri due figli, Omar e Otis. Entrambi sono nati col cesareo e credo sia questo il motivo che ha reso meno elastici i tessuti dell’addome e che mi impedisce di tirare dentro la pancia per fare la mia figura. Pazienza.
Di fatto, dopo i due parti non sono più riuscita a scendere sotto i 58 chili. E ora ne peso 62-63, obiettivamente un po’ troppi per la mia altezza: ahimè, uno e 60.
Ho saputo di alcune mie conoscenti che hanno deciso di fare la liposuzione, magari perché il peso in eccesso forzava sulla colonna vertebrale. Mi hanno detto che ora si trovano benissimo, riescono a piegarsi senza più dolore. In effetti a me la ciccia dà qualche problemino alla schiena.

Gruppo San Donato

Mi sono lasciata tentare: ma sì, ti mettono un tubicino nell’addome, succhiano il grasso e tu diventi una silhouette. Ve la immaginate Orietta Berti in tournée magra come una Velina? Così ne ho parlato in famiglia, con mio marito Osvaldo e i miei figli. Figurarsi! Mi hanno preso per matta: “E se ti succede questo? E se ti succede quello?”. Ho provato a spiegare come la pensano i medici, dicono che l’intervento non presenta problematiche particolari. Ma loro niente. E poi mi sono fatta un esame di coscienza: me la sento di entrare in sala operatoria? No, in realtà no.

Mi gonfio anche per lo stress
Allora ricomincio con le diete, per cercare di dimagrire un po’ in modo naturale. L’ultima che ho seguito sembrava efficace: a pranzo cominciavo con la frutta e proseguivo con 30 grammi di pasta. A cena, verdura e bistecca o pesce. In un paio di mesi ero riuscita a perdere tre chili. Ebbene, li ho ripresi tutti e subito quando ho abbandonato i ritmi tranquilli di Montecchio, provincia di Reggio Emilia.
Evidentemente mi gonfio anche per lo stress. Perché, quando ci penso, non mi sembra di trasgredire troppo a tavola. Anoressica non sono, per carità. Mi fanno gola soprattutto i cibi salati, tortellini, lasagne, tagliatelle. Se il mio occhio vede un piatto invitante, passa subito l’informazione al cervello e la resistenza va a farsi benedire.
Il buon cibo mi è sempre piaciuto. E poi c’è il tipo di vita che faccio: i concerti finiscono tardi e così si va al ristorante all’una di notte e dopo di filato a nanna, senza avere il tempo di smaltire la cena. Faccio questa vita dagli anni 50, vedete un po’ voi.
In una cosa sono brava: faccio moto. Un po’ di tapis roulant almeno ogni due o tre giorni e le scale di continuo, perché abito in una casa su tre piani. In un certo senso è come andare in palestra e a volte, la sera, mi fanno male le gambe. Ma lo faccio volentieri, perché solo così tengo periodicamente a bada i chili di troppo.

Non ne faccio un’ossessione
Con gli anni ho imparato che anche in vacanza all’estero non posso farmi mancare una moderata attività fisica.
Non ho mai voluto che il desiderio di perdere chili diventasse uno stress o un’ossessione a scapito del mio buonumore. Sono in continua lotta con la bilancia, ma sempre con il sorriso sulle labbra. La liposuzione? Chissà…».
Orietta Berti (testo raccolto da Lucia Zorzi nel febbraio 2009 per OK La salute prima di tutto)

LE AVVERTENZE
DEL CHIRURGO PLASTICO

«Per ridurre i cuscinetti adiposi localizzati su fianchi, cosce e addome si può ricorrere alla classica liposuzione o alla sua evoluzione non invasiva, la laserlipolisi», spiega il chirurgo plastico Maurizio Valeriani.
Liposuzione. Si inserisce una cannula del diametro di 3-4 millimetri per aspirare il grasso. Poi si procede con la liposcultura: la pelle viene modellata e messa in trazione per ricompattare il tessuto. Il costo va dai 3 ai 6mila euro. Per aspirazioni localizzate di circa un litro di grasso l’operazione si fa in anestesia locale, in strutture attrezzate e dura da una a due ore. Il bendaggio post operatorio si tiene per quattro giorni circa, poi una guaina elastocompressiva (20 giorni circa) aiuta a ricompattare i tessuti. «La liposuzione, in genere, è sconsigliata a diabetici, cardiopatici, adolescenti e ultracinquantenni (perché i tessuti hanno perso la naturale elasticità e l’operazione non avrebbe successo)», avverte Valeriani.
Laserlipolisi: permette di sciogliere il grasso con un laser infrarosso. È indicata solo per piccoli volumi e necessita di più di una seduta (circa mille euro l’una). Le controindicazioni sono le stesse della liposuzione.

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