Nel film Un alibi perfetto (nelle sale dal 13 novembre) è un procuratore dal passato senza macchia (forse). Nella realtà, Michael Douglas, 65 anni, ha dovuto affrontare una dipendenza pesante: quella da sesso. L’attore hollywoodiano, qualche anno fa, si è sottoposto addirittura a un programma per sessuomani in una clinica specializzata in Arizona (leggi come uscire dalla sexual addiction).
Oggi Douglas sembra guarito e fedele alla moglie Catherine Zeta-Jones. Consegna agli schermi il remake-omaggio del regista Peter Hyams a una pellicola del 1956 firmata dal grande Fritz Lang, L’alibi era perfetto.
La trama della versione 2009 riprende e aggiorna quella degli anni 50: C. J. Nicholas (Jesse Metcalfe) è un giornalista che vuole incastrare il procuratore Mark Hunter (Michael Douglas), sospettato di non essere «pulito» come vuol far credere. Per raggiungere il suo scopo, il reporter si finge colpevole di un omicidio che non ha commesso: in questo modo vorrebbe dimostrare che Hunter inquina le prove. Ci si mette naturalmente di mezzo l’amore quando C. J. si innamora della bella aiutante del procuratore (Amber Tamblyn). E la tensione sale in tribunale.
Ultimo aggiornamento: 13 novembre 2009