Se soffri di disturbi al cuore o di diabete, puoi togliere il burro dalla lista degli alimenti più pericolosi. Secondo una nuova e ampia ricerca americana, infatti, questo alimento non ha nessun legame con le malattie cardiovascolari, mentre sui diabetici può avere addirittura un lieve effetto protettivo (dovuto probabilmente alla presenza di grassi del latte).
Anche se da tempo il burro si è distinto con la sua reputazione di alimento poco sano, lo studio ha dimostrato che il suo consumo è solo debolmente associato alla mortalità e che può essere inserito tranquillamente tra i cibi neutrali, un’ottima via di mezzo tra scelte più salutari come l’olio extravergine di oliva e peggiori come invece lo zucchero e l’amido, contenuti nel pane bianco e nelle patate.
Il consiglio? Meglio un po’ di burro crudo su una fetta di pane integrale rispetto a molti prodotti industriali definiti light o senza grassi, che a volte per poter essere graditi ai nostri palati sono pieni di zuccheri.
I risultati di questo studio sostengono che non ci siano evidenze scientifiche che i grassi saturi, di cui è ricco il burro, aumentino il rischio di malattie cardiovascolari. Ma c’è di più: i ricercatori hanno evidenziato che una mancanza di grassi saturi potrebbe addirittura essere dannosa.
I veri responsabili delle malattie cardiovascolari sono – secondo i ricercatori di Cambridge –principalmente i carboidrati e gli zuccheri. Sarebbero loro a danneggiare il cuore e l’apparato cardiocircolatorio perché contengono più particelle che possono ostruire le arterie di quanto non facciano i grassi, saturi o insaturi.
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