«Nel 2005, in tournée con Il borghese gentiluomo di Molière, ho cominciato a sentire dei dolori alla schiena», racconta l’attore e conduttore tv Giorgio Panariello. «Dolori terribili, lancinanti».
Sul momento se l’è spiegata così: «Saranno le tensioni emotive che ho accumulato, lo stress per la preoccupazione di misurarmi con un testo di prosa importante. Si sarà scaricato tutto sulla mia schiena».
Dal medico capii che era una malattia seria
Si fece visitare. «Mi venne diagnosticata una spondilite, cioè un’infiammazione della colonna vertebrale, una cosa piuttosta seria», ricorda Panariello. «Se di notte non riposavo su un letto con le doghe in legno, era una sofferenza. In certi momenti, quando il male era insopportabile e dovevo entrare in scena qualche ora dopo, mi hanno aiutato i farmaci antinfiammatori».
A quel punto, uno specialista gli consigliò di non perdere tempo: doveva curarsi. «Così cominciai la terapia», dice. «Con quotidiani esercizi di stretching per allungare la schiena, flessioni addominali, pedalate sulla cyclette e con i massaggi di un esperto.
Oggi le cose vanno molto meglio, ma il fisioterapista non l’ho abbandonato: le sedute mi rimettono a nuovo».
Testo raccolto da Michele Avitabile nel marzo 2006 per OK La salute prima di tutto