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Frutta secca, disidrata, candita: qual è la migliore?

A Natale e Capodanno (ma non solo) è tipico offrirle a fine pasto, prima o dopo il dolce. Scopri quali sono le loro differenze nutrizionali e quale fa meglio alla nostra salute

Alla fine del pranzo di Natale o della cena di Capodanno non mancano quasi mai sulla tavola la frutta secca, la frutta disidratata o quella candita. Tutte e tre buonissime, queste tipologie di frutta hanno una composizione nutrizionale diversa: c’è quella più energetica e quella con maggiori benefici per il nostro organismo. Scopri quale preferire nei giorni delle festività natalizie che, si sa, sono già molto “impegnativi” dal punto di vista calorico.

Frutta secca

È sicuramente la più “buona”. Non tanto per quanto riguarda il gusto, ma sicuramente per gli effetti che ha sul nostro organismo. Molti studi hanno confermato che consumarne piccole quantità ogni giorno (ne bastano 20-30 grammi) ha numerosi benefici. Arachidi, mandorle, nocciole, noci e pistacchi contengono molti grassi (oltre il 50 per cento), soprattutto insaturi, buoni ed essenziali per il corretto funzionamento del nostro organismo.

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L’azione più importante svolta dagli acidi grassi polinsaturi della serie Omega 3, di cui è ricca soprattutto la noce, è quella di esercitare un’azione antiaritmica e di ridurre i trigliceridi. Inoltre, svolgono un’azione lievemente ipotensiva, riducendo la pressione di 2-4 mm, sufficiente a ridurre il rischio di infarti ed ictus.

La frutta secca contiene anche calcio e fosforo, importanti per il benessere delle ossa, e minerali come il potassio e il ferro. Inoltre, contengono vitamina E e polifenoli: entrambi svolgono azioni antiossidanti, fondamentali per contrastare l’invecchiamento cerebrale e per la prevenzione cardiovascolare e tumorale.

Frutta disidratata

La frutta disidratata è frutta fresca che viene trattata per eliminare l’acqua. Il prodotto così si conserva più a lungo, ma mantiene alcune componenti importanti della frutta fresca perché nutrienti e fibre sono più concentrati quando l’acqua non c’è. Solo per fare un paragone, mezza tazza di albicocche disidratate forniscono quasi 4 grammi di fibre, contro il poco più di un grammo e mezzo della versione fresca. Tuttavia, la concentrazione dello zucchero aumenta e aumentano anche la calorie. Meglio consumarne poca.

Frutta candita

Molto calorica (viene aggiunto dello zucchero per la conservazione), la frutta candita è paragonabile a un dolce, quindi va consumata con moderazione, soprattutto dopo un pasto ricco come quello tipico delle feste natalizie. Con il processo di canditura si perdono tutti i principali nutrienti delle frutta. Contiene il 75% di zucchero e 100 grammi di prodotto dispensano 300 calorie.

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