Sì alla pennichella pomeridiana, ma a patto che non duri più di dieci-venti minuti. L’utilità del pisolino pomeridiano è ormai consolidata, asseconda i ritmi del nostro orologio biologico, ricarica l’organismo, migliora l’attenzione, giova all’umore e riduce lo stress. Però, la dormita che va oltre la mezz’ora ci fa svegliare intontiti e a volte col mal di testa. Parola di esperto: «Superata la soglia dei trenta minuti (ma questa è un’indicazione generale, il tempo dipende da persona a persona) si abbandona il sonno leggero e si entra in quello profondo», spiega Alessandro Oldani, neurologo del centro di medicina del sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano. «Un brusco risveglio rende difficile il ritorno alla normalità e in questa situazione il passaggio dallo stato di veglia a quello di lucidità può richiedere alcuni minuti, durante i quali si hanno gli stessi effetti di un’alzataccia nel cuore della notte: cefalea tensiva, imbambolamento e senso di disorientamento». Non solo: la pennichella prolungata ha come conseguenza una certa difficoltà ad addormentarsi la sera. L’ideale? Dieci-venti minuti. Per evitare le lunghe dormite pomeridiane, non dimenticate di puntare la sveglia!
Eliana Canova
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