Da tempo sono noti gli effetti positivi dei semi di lino, che contengono Omega 3 e sono anche ricchi di fibre e mucillagini che gli conferiscono anche un’azione lassativa. Gli omega 3 sono potenti anti-infiammatori e contribuiscono a controllare le concentrazioni di trigliceridi nel sangue. Una dieta in cui non mancano i semi di lino è una buona strategia nella prevenzione dell’aterosclerosi. La quantità da consumare? Uno o due cucchiaini di semi di lino macinati al giorno, ottimi anche tostati da aggiungere alle insalate o allo yogurt con un po’ di miele.
Altrimenti provate a condire le verdure con l’aggiunta di un po’ di olio di semi di lino. «Contiene ben 57 grammi di omega 3 ogni cento di prodotto, molto più di altri oli», dice Barbara Paolini, nutrizionista all’Università di Siena. Quello di colza arriva a 9 grammi, quello di soia si ferma a 7,6, quello d’oliva ne è quasi privo.
Due cucchiaini e soltanto a crudo
Perché si è parlato di aggiunta? «Perché in nessun modo l’olio di semi di lino deve sostituire l’olio extravergine d’oliva, che ha altri pregi», prosegue Paolini. La dose consigliata è di circa un grammo e mezzo al giorno per gli uomini adulti, un grammo per le donne e mezzo per i bambini (da uno a due cucchiaini).
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Eliana Canova