Tutti ci siamo mostrati timidi e insicuri almeno una volta nella vita. Se abbiamo deluso le aspettative di qualcuno, se non siamo stati in grado di relazionarci come avremmo voluto o se ci siamo fatti cogliere impreparati in determinate situazioni, possono essere subentrati impaccio e soggezione. Niente paura: l’insicurezza, fino a quando non diventa un freno ad agire, è una condizione sana perché ci permette di fare delle scelte calibrate, di rimanere coi piedi ben ancorati a terra e di non reagire con impulsività. Se la timidezza, però, inizia a condizionare la vita di tutti i giorni e rimaniamo vittime di noi stessi, allora è necessario attuare delle strategie per sconfiggerla.
Quali? Bisogna prendere coscienza del fatto che non si può eccellere in tutti i campi, ma è meglio concentrarsi solo sulle competenze in cui spicchiamo: è il primo step per avere un ritorno positivo di noi stessi. Evitiamo di circondarci di persone che hanno un atteggiamento troppo critico nei nostri confronti perché non accrescono la nostra autostima. Ricordate: va bene ascoltare il parere degli altri ma non facciamoci condizionare troppo.
Se continuiamo a lamentarci di qualsiasi cosa, non rischiamo mai nulla, ci crogioliamo nell’autocommiserazione non cambierà mai niente: iniziamo a prendere l’iniziativa (mettendo in conto che le cose possano anche andare male), a vedere il bicchiere mezzo pieno e a sorridere un po’ di più. Infine, cerchiamo di trascorrere tempo con chi ci ama veramente: la presenza di qualcuno che ci fa sentire gratificato è di grande aiuto.
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