L’attenzione alla pulizia si trasforma in un’ossessione quando questa pratica domestica inizia a interferire negativamente nella vita di una persona, a causa della quantità di tempo e delle modalità “estreme” con cui viene perseguita. La fissazione esagerata e incontrollata per l’igiene e l’ordine può diventare una vera malattia, che “obbliga” chi ne è affetto «a dedicare intere giornate alla detersione dell’ambiente con lavaggi lunghissimi ed estenuanti che possono anche provocare gravi lesioni cutanee da sfregamento» chiarisce Stefano Pallanti, professore di Psichiatria all’Università di Firenze e all’Imperial College di Londra e Direttore dell’Istituto di Neuroscienze di Firenze.
Porre rimedio a questo disturbo, però, si può. Come? Attraverso diverse terapie in grado di ripristinare l’equilibrio tra emozioni e volontà, che dà origine ai comportamenti disturbati. Il professor Pallanti spiega quali sono.
- Terapia cognitiva comportamentale. È indicata nei disturbi a insorgenza precoce e viene effettuata sia a livello individuale, sia familiare; richiede un numero limitato di sedute, durante le quali la persona viene esposta gradualmente alle situazioni che scatenano i comportamenti di pulizia, in modo da ridurre le emozioni negative e recuperare il controllo razionale.
- Farmaci. Si utilizzano i ricaptatori della seratonina e alcuni farmaci ad azione doppia seratonina-noradrenalina, che riducono l’irrazionale bisogno di pulizia eccessiva e ripristinano nella persona la possibilità di decidere quando smettere. Se la loro azione non è sufficiente, si aggiungono farmaci in grado di ridurre l’attività del sistema dopaminergico, che agisce sul comportamento.
- Stimolazione cerebrale. Per le forme più complicate o resistenti può essere utile la stimolazione magnetica transcranica, che attraverso un flusso di energia magnetica applicata al cuoio capelluto aiuta ad aumentare la plasticità di specifiche aree delle corteccia cerebrale.
- Terapie energetiche. Quando i disturbi sono lievi e moderati, possono funzionare alcune tecniche di autoaiuto e di rilassamento, come ad esempio il reiki. Migliorare il controllo delle proprie emozioni e accrescere la consapevolezza può aiutare ad aumentare la capacità di determinazione e autostima. È proprio questa, infatti, a essere minacciata dalla comparsa di questi sintomi, che la persona stessa riconosce come assurdi ed eccessivi. E quando riesce a superare la frustrazione di non poter far nulla per impedirli, aumenta la considerazione di sé.
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