Ci aiutano a socializzare e ad aumentare la soglia del dolore. Se il primo beneficio è facilmente comprensibile, a una prima lettura il secondo può lasciare perplessi, ma anche qui c’è una spiegazione: chi viene trascinato in un ballo di gruppo, ballando appunto insieme agli altri, viene di fatto spinto a muoversi molto più a lungo di quanto farebbe da solo.
In tutto ciò il ruolo da protagoniste lo giocano le endorfine, neurotrasmettitori che fanno parte del sistema di controllo del dolore ma che sono anche implicate nel legame sociale.
A dimostrare i benefici del ballo di gruppo uno studio dell’Università di Oxford condotto su 260 persone che stavano imparando a ballare, studio che è stato pubblicato sulla rivista scientifica The Royal Society Publishing. Spiega la psicologa e ballerina Bronwyn Tarr: « Il punto fondamentale è che se ci si allena o si sincronizzano i propri movimenti si può raggiungere una soglia di dolore più alta».
Il consiglio? Non perdetevi il prossimo ballo-tormentone, non può farvi che bene.
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