Molte donne soffrono di anemia da carenza di ferro, in particolare quelle con cicli mestruali abbondanti e quelle incinta o che allattano o che hanno partorito da poco. L’alimentazione è importante perché responsabile della sideropenia può anche essere una carenza di vitamine B12, acido folico (o vitamina B9) e vitamina C (o acido ascorbico): ciascuno di questi elementi contribuisce infatti all’assorbimento ottimale del ferro.
La vitamina B12 assicura un’adeguata maturazione dei globuli rossi e lavora di concerto con l’acido folico che regola il numero dei globuli rossi, la loro composizione e la crescita. La vitamina C migliora la disponibilità del ferro contenuto nei cibi.
Queste vitamine sono dunque di importanza vitale, ma non sempre disponibili nell’organismo se la dieta non è adeguata. Alimentazione vegetariana poco equilibrata, dieta ipocalorica o monotona, cotture prolungate dei vegetali (fritti), alcolismo cronico sono responsabili della carenza di queste vitamine, oltre al malassorbimento dovuto a malattie come la grastrite.
Il consiglio? Mantenete una dieta varia. In particolare la vitamina B12 si trova in molti alimenti di origine animale, in particolare nel fegato, nei molluschi bivalvi, e in quantità modeste anche nel latte e nelle uova; l’acido folico si trova nel fegato e altre frattaglie, nelle uova e nelle verdura quali asparagi, broccoli, carciofi, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, bieta, lattuga, indivia, spinaci, rucola; la vitamina C si trova praticamente in tutta la frutta, in particolare in agrumi e kiwi, e negli ortaggi, soprattutto peperoni, pomodori, ortaggi a foglia verde.
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