Troppi grassi saturi, calorie e colesterolo l’hanno emarginato dalle nostre tavole, ma sull’onda della riabilitazione dei grassi saturi – che possono essere rischiosi sì,
se esageriamo – anche il burro viene riabilitato. Quindi spostiamo il nostro
punto di vista e iniziamo a valutarne i pregi: per esempio l’alto contenuto di
vitamina A e il sapore. Per quanto riguarda l’apporto energetico, 10 grammi,
che corrispondono a un burrino da hotel, contengono 75 calorie. Quindi se siamo
parsimoniosi e se non abbiamo problemi di colesterolemia, qualche volta
possiamo utilizzarlo.
Il consiglio? Riscopritelo per la prima colazione: ne basta
un velo su una fetta di pane integrale tiepida di tostatura, e poi sopra a
piacere un po’ di miele o marmellata. Se il pane è di segale ed
ha quindi quel retrogusto un po’ acidulo, scoprirete che il burro da solo è l’abbinamento
più azzeccato.
Secondo consiglio: dal punto di vista del sapore e anche da quello nutrizionale, scegliete il burro da panna centrifugata.
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