Sembra la cosa più naturale e facile, invece spesso non è così. Respirare bene e in maniera corretta è un gesto che si può apprendere, per trasmettere benessere all’organismo e soprattutto quando abbiamo bisogno di ottimizzare le prestazioni di corpo e cervello, come ad esempio durante una competizione sportiva.
La respirazione “cattiva” è quella detta toracica, quando introduciamo aria solo grazie ai muscoli del torace che consentono ai polmoni di espandersi e attirare aria dall’esterno verso l’interno. «Cattiva respirazione corrisponde a scarsa ossigenazione dell’organismo e, di conseguenza, un cuore che batte più veloce e male, muscoli più molli, pensieri più confusi», spiega lo psichiatra Paolo Cavedini. La respirazione “buona”, invece, è quella addominale. In questi casi si respira grazie al diaframma, che consente ai polmoni di inspirare aria buona ed espirare aria cattiva in modo profondo e regolare con il massimo beneficio per l’organismo. Una buona respirazione è alla base di una buona prestazione sportiva, sia prima di una gara, sia durante la competizione.
Eliana Canova