Quasi sette interventi (68%) su dieci di chirurgia estetica sono fatti per riparare ad errori derivanti da interventi precedenti: troppe giovanissime, molte minorenni, voglio sottoporsi ad interventi di chirurgia estetica ignare delle conseguenze spesso indelebili, dei rischi e delle possibili complicanze post-operatorie.
E’ quanto riferisce Carlo Flamigni, membro del Comitato Nazionale di Bioetica (CNB) nel corso del convegno Ginecologia, medicina della riproduzione e ostetricia ambulatoriale che si tiene il 19 gennaio a Roma. «Anche i medici dovrebbero riscoprire l’etica della cura, e anche per questo il CNB sta lavorando a un documento sulla chirurgia estetica», afferma Flamigni.
«Giovanissime anche di 17 anni – spiega Flamigni – chiedono ai genitori di rifarsi il seno, o altre parti del corpo per uniformarsi ad un ideale estetico di bellezza rinunciando ad essere se stesse, condizionate da pressioni sociali, TV, cinema che dettano gusti e canoni estetici». Ma spesso le conseguenze per la salute sono ignare alle giovani, che non conoscono i rischi degli interventi cui si sottopongono, soprattutto quando si affidano a mani sbagliate.
«E’ sul corpo che si concentra l’attenzione della maggioranza delle persone», continua Flamigni, le giovanissime sono le più vulnerabili; basti pensare che una su tre non si piace, quasi una su 5 (17%) delle minorenni vorrebbe un seno più generoso. E così gli interventi di chirurgia estetica sono sempre più richiesti, con un forte aumento anche della imenoplastica, con viaggi oltreoceano per ritrovare la verginità.
Fonte Ansa
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