Portare più pesce grasso in tavola per guadagnare salute. Precisamente quasi cinque anni di vita. Un beneficio paragonabile a quello che avrebbe un tabagista spegnendo la sua ultima sigaretta. Il risultato è frutto di uno studio (osservazionale) pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition. Durante la ricerca sono state monitorate per undici anni oltre 2.200 americani over 65 anni. I ricercatori hanno scoperto che «avere livelli più elevati di questi acidi grassi omega 3 nel sangue (dell’1%), a seguito dell’inclusione regolare di pesce azzurro nella dieta, aumenta l’aspettativa di vita di quasi cinque anni».
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I benefici dei grassi polinsaturi omega 3
Il paragone iniziale con il fumatore non è casuale. I livelli di acidi grassi polinsaturi omega 3 nel sangue sono un ottimo predittore di mortalità, proprio come il fumo. E se avere abitualmente il vizio delle sigarette toglie 4,7 anni dall’aspettativa di vita, lo stesso si guadagna alzando l’apporto di omega 3 nella dieta. «Quello che abbiamo scoperto non è insignificante. Rafforza l’idea che piccoli cambiamenti nella dieta e nello stile di vita, nella giusta direzione, possono avere un effetto molto più potente di quanto pensiamo» scrive Aleix Sala-Vila, autore dello studio e ricercatore presso l’Hospital del Mar Medical Research Institute.
Sopratutto, dato che lo studio ha seguito persone con più di 65 anni, i risultati ci dicono che non è mai troppo tardi per cambiare alimentazione o abitudini e godere dei benefici. I ricercatori proveranno ora ad analizzare gli stessi indicatori in gruppi di popolazione simili, ma di origine europea, per capire se i risultati ottenuti possono essere applicati anche al di fuori degli Stati Uniti.
Grassi saturi: né buoni, né cattivi
Oltre agli acidi grassi omega 3, il lavoro americano parla anche di altri tipi di acidi grassi in grado di influire sull’aspettativa di vita. È interessante notare che due di loro sono acidi grassi saturi, tradizionalmente associati al rischio cardiovascolare e considerati “cattivi”. Il dato conferma che non tutti gli acidi grassi saturi sono necessariamente negativi per la salute. E che, se inseriti in una dieta sana ed equilibrata, non danneggiano l’organismo. La loro azione, piuttosto, viene definita neutra. Questi lipidi si trovano soprattutto nelle carni grasse, nei salumi e nei formaggi.
Grassi trans: i veri cattivi
Gli unici grassi considerati davvero nocivi per la salute sono gli acidi grassi trans. Si formano durante la solidificazione degli oli effettuata per produrre le margarine, quindi si trovano Perciò si trovano soprattutto in prodotti da forno raffinati e nei prodotti industriali di bassa qualità. Questi lipidi non solo aumentano i livelli di colesterolo cattivo e diminuiscono quello buono, ma possiedono anche un’azione pro-infiammatoria della placca, aumentando il rischio di infarto e ictus. È il motivo per cui da aprile 2021, in tutta Europa, il loro contenuto nei prodotti industriali deve essere inferiore al 2% della quantità totale di grassi.
Dove troviamo gli omega 3?
Gli acidi grassi omega 3 si trovano soprattutto nel pesce grasso. L’American Heart Association raccomanda di mangiare specie come il salmone, le acciughe oppure le sardine due volte a settimana per beneficiare del suo contenuto lipidico. I nutrizionisti italiani, invece, vanno oltre e dicono che il pesce si può consumare anche 3 volte a settimana e più.