Il botulino, la tossina che paralizza i muscoli levigando le rughe, è usato sempre più spesso. Ma non sempre in modo autorizzato, e per questo la procura di Torino ha aperto un’indagine.
In Italia, infatti, è permesso usarlo solo per il trattamento delle rughe glabellari, quelle che si creano tra le sopracciglia. Invece il botux viene spesso iniettato anche intorno agli occhi e su fronte, labbra e collo.
Secondo l’Aifa i rischi sono altissimi in queste zone: usato vicino alla bocca può «compromettere la masticazione e creare problemi nel parlare», mentre negli altri muscoli può «creare reazioni avverse come paralisi, parestesie, formicolii, disturbi oculari e reazioni allergiche». Sarebbero una trentina i casi segnalati negli ultimi tre anni.
Proprio partendo dalla segnalazione di una paziente, il procuratore di Torino Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo esplorativo. Ma molti chirurghi estetici difendono il botulino, segnalando l’incongruenza della legge italiana: nel resto del mondo, Stati Uniti compresi, l’uso della tossina è autorizzato in tutte le zone del volto.
«In realtà i rischi ci sono se lo usi troppo, troppo concentrato o male», spiega Edro Colombini, primario di chirurgia plastica al Cto di Torino. «Una raccomandazione è lasciare che la tossina finisca completamente la sua attività paralizzante (cosa che avviene in genere dopo almeno quattro mesi) mentre spesso il trattamento viene ripetuto anche dopo solo due mesi». Altri rischi derivano dalle infezioni dovute all’uso di strumenti non sterili.
«Dal 2004, anno in cui si è iniziato a utilizzare il botulino in Italia, non c’è stato un caso, un problema legato a questa tossina, che non sia stato transitorio», conclude Nicolò Scuderi, chirurgo plastico alla Sapienza di Roma.
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