Le infezioni alle vie respiratorie continuano a colpire gli italiani nonostante ormai il calendario ci ricordi che siamo a giugno, mese in cui in genere raffreddore, febbre, mal di gola, naso che cola e tosse rallentano in modo deciso la loro corsa.
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Ondata di infezioni alle vie respiratorie inattesa
Nell’ultima settimana si stimano oltre 150.000 persone interessate dal virus dell’influenza, dal nuovo ceppo di Covid e dal virus parainfluenzali. Gli esperti parlano di situazione anomala e di ondata virale inattesa. Molto dipenderebbe dal maltempo, che al Nord ha resistito per tutto il mese di maggio, fino ai primi giorni di giugno. Gli sbalzi termici contribuiscono a mandare in tilt il nostro sistema immunitario.
La curva sta calando molto più lentamente rispetto agli altri anni
A lanciare l’allarme è Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano, preoccupato dal fatto che la curva di contagio stia rallentando molto lentamente, rispetto agli anni passati. Ora però con la chiusura delle scuole la situazione dovrebbe migliorare sensibilmente.
Quali sono i virus più diffusi?
- Il virus più diffuso in questo momento nel nostro Paese è il rhinovirus, il virus che scatena il raffreddore.
- Ci sono poi quelli parainfluenzali, cugini dell’influenza vera e propria, che provocano sintomi come febbre, di solito bassa, mal di gola, mal di testa, raffreddore e tosse.
- Molto diffusi anche gli enterovirus, che provocano perlopiù problemi a stomaco e intestino con sintomi come nausea, diarrea e nei casi più gravi vomito.
- Ci sono anche gli adenovirus che causano congiuntiviti e gastroenteriti e il metapneumovirus con raffreddore, febbre, tosse e a volte respiro sibilante.
- Bambini, anziani e persone fragili sono ancora colpiti anche da Covid.
- Sorprende per il periodo il fatto che circoli ancora l’influenza, che in genere con l’arrivo della bella stagione scompare.
Infezioni alle vie respiratorie: che fare?
Di solito i sintomi scompaiono nel giro di tre-cinque giorni. Il consiglio degli esperti è quello di usare degli antipiretici come il paracetamolo o dell’ibuprofene se c’è febbre e/o mal di gola. L’obiettivo dev’essere quello di gestire i sintomi, senza annullarli, perché la loro presenza stimola il nostro sistema immunitario a produrre i giusti anticorpi.
Se c’è febbre per più di tre giorni o gli altri sintomi resistono a lungo la raccomandazione è quella di prendere appuntamento con il proprio medico di base. Ancora una volta ricordiamo che si tratta di virus, quindi l’antibiotico è inutile e dannoso, a meno che non sia il medico a prescriverlo perché ha notato una sovrainfezione batterica.