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Attenti alla zanzara coreana: attacca di giorno e si rischiano infezioni

«Poco fastidiosa, poco aggressiva e ancora poco diffusa sul territorio. Sono le caratteristiche della nuova specie di zanzara, aedes Koreicus, segnalata nel bellunese». A parlarne è Francesco Severini, del dipartimento di parassitologia dell'Istituto superiore di sanità che ha confermato in laboratorio la novità dell'insetto sul territorio italiano, arrivato molto probabilmente circa due mesi fa. Questi esemplari nei paesi di origine sono potenziali vettori di alcune malattie come l'encefalite e la filariosi; ma la reale possibilità di trasmettere queste infezioni è davvero molto remota.  

«Poco fastidiosa, poco aggressiva e ancora poco diffusa sul territorio. Sono le caratteristiche della nuova specie di zanzara, aedes Koreicus, segnalata nel bellunese». A parlarne è Francesco Severini, del dipartimento di parassitologia dell’Istituto superiore di sanità che ha confermato in laboratorio la novità dell’insetto sul territorio italiano, arrivato molto probabilmente circa due mesi fa. Questi esemplari nei paesi di origine sono potenziali vettori di alcune malattie come l’encefalite e la filariosi; ma la reale possibilità di trasmettere queste infezioni è davvero molto remota.

 

Secondo l’esperto si tratta di una specie molto meno aggressiva della zanzara tigre arrivata in Italia 20 anni fa e diffusa inizialmente a Genova. Se quest’ultima è stata importata attraverso i copertoni provenienti dagli Stati Uniti, la Koreicus è arrivata attraverso le piante tropicali e la sua presenza è stata infatti segnalata in alcuni vivai del bellunese.

Gruppo San Donato

L’istituto zooprofilattico delle Tre Venezie ha studiato i primi esemplari e li ha inviati per la conferma ad un centro di ricerca di Zurigo e all’Istituto superiore di sanità. Quanto alle norme per la disinfestazione e la sorveglianza sono del tutto simili alla zanzara tigre. L’Ulss indica quindi alcuni accorgimenti per evitare di creare l’ambiente ideale per la riproduzione, come quello di non lasciare che recipienti lasciati in giardino o sulle terrazze di casa possano riempirsi d’acqua piovana.

Dalla Asl di Belluno spiegano che punge di giorno, predilige l’attacco all’uomo, vive negli ambienti urbani dove depone le uova, si sviluppa in contenitori con poca acqua o in raccolte d’acqua di depositi di copertoni, non sitrova sui laghi o nelle grandi pozze.

Fonte Ansa e Repubblica

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