Le vaccinazioni dell’età adulta sono determinanti, specialmente tra i soggetti fragili e gli anziani maggiormente esposti alle infezioni, per evitare decessi e forme gravi di malattia. Questo è l’appello partito durante l’incontro “Investire sul futuro: la prevenzione vaccinale come volano di salute, benessere e sostenibilità”, che si è svolto presso il Ministero della Salute.
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Bisogna promuovere la cultura della vaccinazione
«L’importanza delle vaccinazioni per la popolazione adulta e anziana è un tema al centro delle politiche condotte dal Ministero della Salute a tutela della salute pubblica e individuale, con un’offerta vaccinale attiva, gratuita e omogenea su tutto il territorio nazionale» ha dichiarato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci. «L’Italia è tra gli Stati europei con maggiore longevità e in futuro si prospetta un ulteriore invecchiamento della popolazione che porta con sé un incremento delle malattie croniche e una perdita di autonomia che colpisce maggiormente gli anziani con reddito più basso. Promuovere la cultura della vaccinazione attraverso campagne di comunicazione mirate rappresenta un tassello importante a tutela della salute degli anziani».
L’attenzione ai vaccini, con particolare attenzione verso la popolazione sopra i 60 anni e i soggetti immunodepressi, va quindi oltre il Covid e l’influenza. Ci sono infatti alcune infezioni virali e batteriche che possono essere prevenute efficacemente. I vaccini contro pneumococco, antimeningococco e Herpes Zoster rappresentano una grande opportunità contro patologie dalle gravi conseguenze e intervenire nella limitazione di queste infezioni può costituire un’arma in più nella lotta all’antibiotico-resistenza che rappresenta la minaccia più significativa dei prossimi decenni.
Anziani: l’unico modo per prevenire influenza, polmonite e fuoco di Sant’Antonio sono le vaccinazioni
«Abbiamo dati inconfutabili sulle malattie infettive, quali influenza, pneumococco e Herpes zoster, che possono essere molto pericolose per gli anziani e soprattutto per i soggetti fragili. I vaccini ci sono, sono efficaci e noi dobbiamo solo fare un grande lavoro: convincere i diretti interessati, ma anche i medici, ad aumentare il più possibile le coperture» commenta Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e presidente del Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni.
«Secondo un nostro sondaggio condotto nel mese di marzo su un campione di circa 1.400 soggetti over 65 per analizzare quale sia la percezione che la popolazione anziana ha rispetto alle vaccinazioni – non solo quella antinfluenzale ma anche quelle che prevengono le infezioni da pneumococco o il fuoco di Sant’Antonio per esempio – è emerso un buon livello di conoscenza generale ma esistono ancora alcuni bisogni non soddisfatti, soprattutto per quanto riguarda un accesso ai vaccini più facile e vicino a casa» avverte Roberto Messina, Presidente Senior Italia FederAnziani. «Le persone anziane, infatti, preferirebbero recarsi dal proprio medico di famiglia per sottoporsi alle vaccinazioni, piuttosto che doversi recare nei centri vaccinali, spesso lontani dalla loro abitazione».