Ancora oggi le malattie infettive nei Paesi a basso reddito hanno un impatto sproporzionato sulla popolazione, basti pensare all’incidenza in molte parti del mondo dei principali fattori di morbilità e mortalità quali la tubercolosi, la malaria, l’HIV, la resistenza antimicrobica e le malattie tropicali trascurate. Per dare le risposte necessarie alla salute globale, generare benessere e ridurre le disparità è necessario un cambiamento, che ha bisogno della collaborazione di tutti gli attori coinvolti.
Questo è il messaggio lanciato da esponenti istituzionali, di Governo, Parlamento, Regioni, associazioni, accademia, società scientifiche e industria nel corso dell’evento “InnovaCtion, ricerca, innovazione e cambiamento per la salute del futuro”, promosso da Gsk.
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Hiv: occorre maggior accesso alle terapia
A proposito di Hiv è intervenuto Stefano Vella, Professore di Salute Globale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma: «Dobbiamo fare di più per l’Africa, facendo tesoro di quanto ottenuto in ottica di salute globale. Ci sono ancora gap da superare, dato che l’obiettivo è avere zero bambini colpiti dall’infezione. D’altronde non esiste un Paese che può crescere se la popolazione non è in salute, quindi occorre un maggiore accesso alle terapie, anche in Italia, e una migliore collaborazione tra pubblico e privato».
Per quanto riguarda il nostro Paese, in Italia abbiamo frange di popolazione che non sono raggiunte dalle migliori tecnologie preventive. «Se parliamo di Hiv almeno metà della nostra popolazione sieropositiva non riesce a ricevere terapie prima della comparsa di sintomi da Aids» avverte Roberta Siliquini, presidente Siti – Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica. «Serve sì la ricerca ma anche la diffusione dei suoi risultati, sia come politiche internazionali ma anche di politiche di prevenzione nazionali, che tengano conto delle differenze nel Paese per definire nostre priorità e attività preventive».
Antibiotico-resistenza: in futuro a preoccupare sarà la sepsi
L’antibiotico-resistenza è un altro dei grandi temi che interessano la salute globale, che deve unire tutti per la prevenzione e la ricerca. «Abbiamo raggiunto successi insperati rispetto ad anni fa per la cura contro il cancro e i
tumori, che stanno diventando sempre più malattie croniche. Il rischio futuro è invece la sepsi, l’infezione frutto di antibiotico-resistenza, che accumuna i Paesi ricchi, ad alto uso di antibiotici, a quelli poveri, che invece per scarsa disponibilità di antibiotici non hanno cure di ingresso» avverte Raffaele Donini, Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.