Una pulizia dei denti, un controllo di routine, una carie che andava tolta, uno sbiancamento. Sono tanti e diversi gli appuntamenti rimasti in sospeso durante il lockdown causato dall’epidemia del coronavirus. Due mesi di stop, in cui abbiamo dovuto necessariamente mettere in pausa anche le visite mediche, comprese quelle dal dentista.
La salute dei denti, però, non può più aspettare. E ora che l’Italia ha riaperto battenti, molte persone vogliono e possono ricominciare a prendersi cura della propria salute dentale. Non tutti i cittadini, però, conoscono le nuove norme di sicurezza. E molti, forse, non sanno se fidarsi degli studi medici. Come avviene una visita odontoiatrica a tempi di Covid-19? Che cosa cambia, in concreto, per il paziente e quali precauzioni deve prendere?
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Dal dentista in fase 2
Per aiutare i pazienti a orientarsi, a rispettare le procedure e a verificare che le misure di sicurezza siano adottate correttamente, il Comitato Medico-Scientifico di DentalPro, il più grande gruppo odontoiatrico italiano presente in 13 regioni con 175 centri, ha stilato una check-list con una serie di consigli e indicazioni pratiche rivolte ai cittadini. Ad attendere i pazienti nello studio del dentista, anche un nuovo “percorso” Covid-safe (che potete vedere nel video).
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Il decalogo
- Nel momento in cui si contatta la struttura, verificare che gli operatori procedano con un triage telefonico (domande relative allo stato di salute, ad eventuali contatti con pazienti positivi ecc.). Informarsi eventualmente sulla possibilità di effettuare un videoconsulto di orientamento con l’odontoiatra, utile a comprendere le esigenze e il livello di priorità della visita, in particolare nel caso di soggetti fragili o con difficoltà a recarsi fisicamente in studio.
- Recarsi presso lo studio non accompagnati. Se si necessita di assistenza, avvisare preventivamente il personale e chiedere al proprio accompagnatore di attendere all’esterno.
- Controllare di avere con sé la mascherina e indossarla prima di entrare. Assicurarsi che tutto il personale (amministrativo e sanitario) della struttura la indossi.
- Quando si arriva in struttura, accertarsi che il triage venga eseguito nuovamente, che sia rilevata la temperatura e vengano date indicazioni sull’igienizzazione delle mani e le procedure da seguire nel corso della permanenza nello studio.
- Consegnare i propri oggetti personali alla reception e portare con sé in sala d’attesa il minimo indispensabile.
- Prima di accomodarsi in sala di attesa, verificare che non vi siano troppe persone e mantenere sempre il corretto distanziamento fisico (1,5-2 metri).
- Controllare che in sala d’attesa e negli spazi comuni non vi siano riviste o altri oggetti non indispensabili, in quanto potenziali veicoli del virus.
- Accertarsi che, dopo ogni paziente, vengano igienizzati gli ambienti e sterilizzati tutti gli strumenti di lavoro.
- Verificare che il dentista e gli operatori sanitari indossino mascherina filtrante, occhiali o visiera, cuffia, camice protettivo, guanti.
- Alcune problematiche richiedono una visita in tempi brevi: in presenza di mal di denti, infiammazione della mucosa, ascesso, trauma dentale, distacco o rottura della protesi, non rimandare le cure necessarie, per il timore di recarsi in una struttura sanitaria. Gli attuali protocolli di sicurezza tutelano pazienti e operatori.
Urgenze, chiamate e videoconsulti in fase 1
Durante la prima fase dell’epidemia, gli studi sono rimasti aperti solo per le urgenze. Ma gli altri pazienti non sono stati abbandonati. «Abbiamo sempre garantito la reperibilità da remoto dei nostri specialisti, per non privare del necessario supporto i pazienti che abbiamo in cura», spiega Michel Cohen, Fondatore e Amministratore Delegato Gruppo DentalPro. «Nei primi 2 mesi di lockdown, DentalPro ha gestito oltre 66.000 chiamate. Sempre per tutelare la sicurezza dei nostri utenti, soprattutto dei più anziani, abbiamo iniziato a offrire la possibilità di videoconsulti a distanza, erogandone più di 3.000 nell’ultimo mese».
La nuova fase
Ora tutto è cambiato, ma gli studi sono pronti, grazie alle indicazioni molto specifiche dettate dal ministero della Salute. «Prevedono una serie di passaggi, a cominciare dal triage telefonico ancor prima di presentarsi in studio», racconta Samuele Baruch, Direttore Medico-Scientifico Gruppo DentalPro. «Il nostro gruppo si è organizzato per renderle applicabili, formando i collaboratori e tutto il personale. DentalPro adotta da sempre rigidi protocolli contro la diffusione di infezioni da virus, germi e batteri. Inoltre ha ottenuto 3 Certificazioni ISO in Sicurezza, Qualità e Ambiente. Il periodo ci impone ora di introdurre ulteriori misure, per garantire ai pazienti e ai nostri operatori di effettuare una visita nella massima tranquillità. Il fatto di essere un gruppo organizzato, improntato già al rispetto di protocolli univoci e condivisi tra tutti i centri, ci permette di assicurare che ogni struttura DentalPro adotti le medesime regole e procedure, a tutela del paziente».
Dal dentista in fase 2: cure da completare e iniziare
Gli italiani, prosegue Baruch, «oggi desiderano tornare dal dentista e riprendere a occuparsi della loro salute dentale. Molti interventi rimandati nel lockdown perché differibili ora sono diventati urgenti e non possono più essere procrastinati. Ci sono tutte le cure interrotte da completare e quelle da iniziare. Adesso è fondamentale informare e formare i pazienti, perché la loro collaborazione sarà determinante. Le richieste di visite sono in aumento ma ci siamo resi conto, parlando con i nostri utenti, che sono un po’ disorientati, non conoscono bene le attuali procedure di sicurezza e vogliono sapere se corrono possibili rischi di contagio».
Sempre più tecnologici e digitali
«Un elemento per noi fondamentale, a maggior ragione in questo momento storico, è la sicurezza», conclude Cohen. «I protocolli adottati da DentalPro, sotto certi aspetti, sono ancora più stringenti di quelli raccomandati dagli enti preposti, perché un’azienda sanitaria strutturata come la nostra deve accertarsi che tutti i suoi centri presenti sul territorio nazionale seguano scrupolosamente procedure omogenee. Il fatto di essere un grande gruppo ci permette anche di investire cifre importanti nelle tecnologie e nel digitale, per dotare i nostri centri delle attrezzature più all’avanguardia. L’unico motivo per cui si cresce è perché si portano dei risultati. Il risultato per noi fondamentale è la soddisfazione dei pazienti e la gratificazione del personale. Da quando siamo nati, nel 2010, oltre 1 milione di persone si è affidato alle nostre cure. Un numero importante, che ci sprona a proseguire il percorso intrapreso e a migliorarci costantemente».
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